Ekkime regaaaaa!!!! Ed ecco la mia storia...[ho trovato il coraggio di postrala!!!]! Adesso mi rivolgo a Francesco: mi sento in colpa per aver fantastikato sulla tua vita privata e spero ke nn te la prenderai x le cose che ho scritto. Sappi, però, k tutto è opera della mia fantasia contorta e ke tutto quello ke è scritto mi è stato ispirato da te e cassy[insieme state bene anke visivamente!!].
Un ultimo kiarimento x Fra: nella storia tu la kiami Cissy xk tutti, ma proprio tutti la kiamano Cassy, quindi ho voltuto far intendere ke tra voi c'era un rapporto diverso da quello ke voi due avete con gli altri.
Buona lettura [COMMENTATE!!!!]. Se il primo capitolo avrà successo, posterò a poco a poco anke il resto della storia.
N.B. ATTENZIONE!!! Questa Storia [la + bella che io ho mai scritto] non si attiene strettamente alla realtà degli avvenimenti, perché, se avessi fatto tutto come andava fatto, seguendo il corso delle puntate, ecc., la storia non avrebbe avuto senso.
Buon divertimento e attenti ai fazzoletti…!
[ i bianchi hanno un ruolo praticamente inesistente!]
*°*°Francesco: Cissy E Il Nostro Primo Bacio°*°*
Il buio arriva, ma non è troppo spietato. C’è qualche stella, che forma un disegno spezzato; e qualche lampione: piccolo lume isolato freddo e perduto. Il cielo è sereno ed i disegni spezzati appaiono come vivi e pensanti immagini che osservano dall’alto il dolore di alcune persone di questo mondo. E la gioia di altre.
Tutta la città è assopita e sembra che un leggero alone di silenzio, quasi palpabile e concreto, si sia posato sopra tutti gli esseri umani, cullandoli dolcemente.
Ma non tutti dormono. Ci sono persone che, invece, pensano, riflettono, sognano, desiderano.
***
Finalmente si è mosso qualcosa. Si è mosso qualcosa con Cissy. E’ stato proprio come tutti e due ce lo siamo sempre immaginato: irruento, improvviso, straordinariamente magico.
Forse sono solo un illuso perché credo ancora nell’amore vero, ma ora mi sembra di poter volare davvero.
Tutto è stato molto inaspettato: è successo stasera, anzi, stanotte. Erano le 1.15, più o meno, e tutti erano andati a dormire, esausti dopo il serale ed esaltati dalla nostra vittoria.
Eravamo rimasti solo io e Cassandra, seduti sul divano a parlare di tutto e di niente, felici solo di essere li insieme. Lei era seduta accanto a me e appoggiava la sua testa sul mio petto. Io tenevo un braccio attorno alle sue spalle magre, e con il mento poggiavo sui suoi capelli di nero velluto, come il cielo di questa notte magica.
Parlavamo davvero. Le sillabe uscivano dalle nostre labbra con semplicità, e spesso le accompagnavo con dei sorrisi, e lei mi sorrideva, e mi stringeva ancora un po’ più forte, tanto che poteva sentire il mio cuore che batteva [solo per lei].
Io avevo al collo la mia sciarpa, quella verde che metto spesso, e che visti gli ultimi avvenimenti non butterò mai.
Cissy aveva in mano la mia sciarpa, e, mentre io la guardavo, se la stava arrotolando sul braccio chiaro.
Ad un certo punto mi ha rivolto uno sguardo e un sorriso, che io ho ricambiato volentieri. Fra noi sembrava essersi instaurato un contatto mentale, ma qualunque cosa fosse, mi faceva sentire maledettamente bene.
Mi ha detto, con la sua voce che mi incanta: “Fra me la metti la sciarpa?”
Felicità. Felicità di poterla toccare, anche se solo per un attimo, con le mani tremanti e nel cuore la paura di rompere l’incanto del momento.
Le ho tolto di mano la sciarpa e gliel’ho passata attorno al collo, togliendo i capelli in maniera che non rimanessero intrappolati nella fascia. Ma lei, con sorpresa, si è divincolata dalla presa, come se volesse opporsi a quel gesto.
“Cissy sta ferma!” le ho detto, cercando si mantenere un tono di voce basso, ma lei non mi ha ascoltato e ha continuato a voltarsi, iniziando a ridere.
A quel punto è diventato un gioco: ho incominciato a ridere con lei e a tenerla ferma. Le ho bloccato le braccia e me la sono messa sulle ginocchia, con il viso rivolto verso il mio. E lei ostinata continuava a voltarsi e a ridere, senza smettere mai, e io ridevo con lei e più di lei, perché mi rendeva felice sentire la sua risata echeggiare nel silenzio.
Poi ho preso in mano il gioco: ho afferrato la sciarpa verde, che avevo appoggiato sul divano dove prima era seduta Cassandra, e, passandogliela velocemente dietro il collo, sempre col sorriso, l’ho tirata a me con forza, portando il suo viso a un centimetro scarso dal mio.
Mi aspettavo che il suo sorriso sparisse dal volto, e aspettai che lo facesse per poter diventare serio anche io. Invece mi sorprese. Il suo sorriso non scomparve, anzi, divenne ancora più carico di gioia.
Mi spiazzò come riesce sempre a fare. Ripercorsi in un attimo la nostra amicizia e ripensai a tutti i momenti passati insieme. E ho pensato che, se tutto fosse andato per il verso sbagliato, i nostri momenti non avrebbero più avuto la loro intensità, e, soprattutto, non ce ne sarebbero stati degli altri. A quel punto in me è scattata la domanda: che devo fare? Poi ho pensato a tutti i momenti in cui siamo stati da soli, alle risate, agli abbracci sempre più dolci, quasi come i suoi occhi; ed ho capito.
L’ho guardata ancora un po’ negli occhi, ho guardato il suo sorriso, e mi sono convinto della mia scelta, pur sapendo che una volta intrapresa una via non si torna indietro.
Ho lasciato cadere a terra la sciarpa che mi aveva dato la forza, con le mani le ho preso il viso fresco, e ho posato le mie labbra sulle sue, con leggerezza, in maniera da far durare quel momento per sempre [di certo io non lo dimenticherò mai].
Ho sentito, dalla sua reazione, che non se l’aspettava. Ha subito quel bacio, inaspettato, ma mai prepotente, e ho percepito, nei primi istanti il suo sorriso spandersi sulle mie labbra. Poi anche lei ha ceduto all’incanto di quel momento, e mi ha buttato le braccia al collo, iniziando a partecipare alla svolta della nostra vita, o, almeno, della mia.
E’ stato il bacio più bello della mia vita: potente, lieve, tenero, adorabile, romantico, come l’avevo sempre immaginato tra di noi.
Si è staccata da me e mi ha guardato, poggiandomi le mani sul petto, e sono stato felice di leggere nei suoi occhi scuri la felicità. Ero sicuro di aver fatto la scelta giusta.
Siamo restati così per alcuni minuti, scambiandoci altri baci, che, però, mai più sono stati come il primo. Ci siamo abbracciati, lei ha passato una buona parte del tempo ad ascoltare i battiti del mio cuore.
Siamo rimasti in silenzio, e non scambiammo più una parola su quel argomento, ne su nessun altro. Quando sono state le 2.00 del mattino io ho deciso che quella notte era durata abbastanza. Mi sono alzato, tenendogli la mano, e ho camminato all’indietro, continuando a guardarla negli occhi, fino a raggiungere la camera mia e di Marco.
E adesso sto qui e fisso il soffitto, ma il sonno non mi sfiora. E mi chiedo che ne sarà di noi, e che succederà domani; e mi viene da pensare che ho fatto l’errore più grosso della mia vita. Poi penso ancora a lei, e al suo sorriso, al dolce sapore delle sue labbra: a prescindere da quello che succederà domani, sono sicuro che non mi pentirò mai di aver baciato la mia Cissy.
Eccovi qui la storia. Ad ogni capitolo verrà aggiornato questo documento che dovrete scaricare per leggere la storia.*Lo staff* 
Edited by Kia.Sofy.Mariottine<3 - 25/5/2008, 12:38
)