Them ACTUALLY, ...the best I ever had..., Dal forum Fracassino

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zeldina
icon12  view post Posted on 17/9/2008, 15:13




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Boston, 15 dicembre 2010

Un piccolo salotto: un divano, un televisore al plasma, un caminetto sull’angolo e uno stereo che diffonde una melodia jazz non meglio identificata. Un ragazzo se ne sta in piedi con due valigie piuttosto grandi in mano. È moro, occhi neri, indossa un paio di jeans e una maglietta dei Rolling Stones, al collo ha una chitarra... è un musicista di origine italiana, suona ogni sera in un locale blues della città... e in quel locale ha conosciuto lei.

Una ragazza arriva di corsa dalla porta di destra, che da sul corridoio. Si lega i capelli in una coda, si infila velocemente un paio di Allstar, si mette in spalle uno zaino, da un bacio al ragazzo che la aspetta impaziente e sorride “eccomi pronta amore, scusa se ti ho fatto aspettare, ma sai come sono, avevo paura di dimenticare qualcosa”.
È Cassandra, aspirante cantante, papà italiano, mamma americana. Da un anno si è trasferita a Boston per inseguire il suo sogno. Da tre mesi sta con lui, Alan, che ora sbuffa, un po’ irritato, un po’ divertito.

“finalmente! Cassy ti ricordo che stiamo in Italia solo due settimane, tre al massimo: non serviva ti portassi l’armadio intero”

“Alan che c’entra??!! Lo so benissimo, ma sai quante feste avranno organizzato i miei amici? Mi servono abiti, scarpe...e poi ho tutti i regali, e sono tanti... comunque andiamo o perdiamo l’aereo” corre giù dalle scale e sale sul taxi sottocasa.
Alan la segue, carica le valige nel bagagliaio, poi si siede accanto a lei
“grazie eh? Ti sei proprio data da fare per aiutarmi con quelle valigie: se continui così quasi quasi mi pento di aver deciso di accompagnarti a Roma!”.
Lei sorride furbetta e gli da un bacio “dai, vedrai che non te ne pentirai: Roma è stupenda, sotto Natale poi diventa magica! Conoscerai il mio babbo finalmente, e tutti i miei amici... sai Susy non vede l’ora, e anche Marina! Ho scritto molto di te nelle mail che inviavo loro... e poi c’è Marco, vedrai lui ti starà simpaticissimo.. e c’è Antonino, sai il ragazzo con cui ho diviso casa per un po’ di tempo... e Vale, e Roberta... e Simonetta, anche lei è simpaticissima... te ne ho parlato no?”
“si, me ne hai parlato” sorride lui, quando Cassandra cominciava a parlare non c’era verso di fermarla “mi hai parlato di tutti loro... e di Francesco...”

Cassandra ha una fitta al cuore. Ecco l’unico modo per zittirla di colpo.

Francesco, il suo migliore amico. O quello che una volta era il suo migliore amico.
La situazione era un po’ strana tra loro ultimamente. I primi mesi dopo la sua partenza si sentivano tutti i giorni, spesso anche più volte al giorno. Parlavano di tutto. Poi lei gli aveva detto di Alan e lui era cambiato. O forse era cambiata lei. Da li in poi il loro rapporto si era un po’ raffreddato. Senza un motivo apparente.
“si... be ci sarà anche Francy credo si... penso, non so...”. Un sorriso strano ed imbarazzato le si dipinge sul volto.
Alan lo nota ma fa finta di nulla “sono curioso di conoscerlo... mi hai sempre detto che è la persona che ti conosce meglio in assoluto, che è la parte maschile che c’è in te, che è il tuo punto fermo: come minimo gli devo offrire una cena!” sorride, sorride anche lei e non può fare a meno di pensare che sarebbe veramente imbarazzante una cena con il suo ragazzo e con Francesco, l’amore inconfessato della sua vita.

Il taxista alza il volume della radio: Yesterday, all my troubles seemed so far away, Now it looks as though they're here to stay...

Mai canzone più azzeccata.

Alan inizia a canticchiare, Cassandra guarda fuori dal finestrino.
Eh si, i suoi problemi: sembravano così lontani... e poi basta un nome, e tutto torna a galla.

Francesco: Francesco e i suoi capelli biondi, Francesco e i suoi occhi verdi che si colorano leggermente di azzurro quando è emozionato. Francesco e la sua dolcezza, Francesco e il suo modo di abbracciarla. Gli abbracci... quell’abbraccio. È la sera prima di partire. I ragazzi hanno organizzato una festa nel solito locale. Balli, risate, alcool, troppo alcool... Francesco che la prende e la porta in giardino, Francesco che la abbraccia e le sussurra un timido “come farò senza di te Cì?”, le sue mani sulla sua schiena, le sue labbra sul suo collo, i suoi occhi che la scrutano, quello sguardo, il suo respiro, il battito del suo cuore, le sue labbra che si avvicinano, che la sfiorano sulla guancia, e poi sulla bocca.. la sua lingua... il suo sapore. Un brivido e la voglia di piangere...

Francesco: Francesco e la sua freddezza la mattina seguente, quando assonnato le dice di non ricordarsi assolutamente nulla di quanto successo la sera prima. Il buio più totale. La voglia di scappare. Lei che ride per non piangere.

Francesco: Francesco e il suo essere sempre e solo il suo migliore amico... Ma lo sarà ancora?

Un bacio sul collo. Alan le stringe la mano “che hai baby? Non sei più contenta di tornare?”. Cassandra sorride, lo bacia, con passione.
Perché il passato è passato, il futuro è New York e la sala d’incisione, il suo cd, il sogno di una vita. E Il presente è qui, è ora.
Il presente è Alan, è Boston, sono le lezioni di canto, e un aereo che sta per partire e che la riporterà da lui.

Francesco. Un nome e tutto torna a galla.

Roma, 15 dicembre 2010

“Freddo. Freddissimo. Ma quando mai a Roma ha fatto così freddo?? E quel cretino di Francesco non scende: ma si vuole dare una mossa??!! Sto congelando dannazione! Oh eccolo, era ora! ok Susy, ci vediamo tra mezz’oretta... si si agli arrivi internazionali certo... si lo so dov’è... si, ho preso anche la moneta per il parcheggio... ma cazzo non vi fidate proprio di me eh? ok, vabbene, a dopo, ok... ciao ciao”.
La portiera si apre, una folata di vento gelido entra nell’abitacolo... Francesco sale in macchina, ha un’espressione strana in volto e si sta torturando le unghie. Sorride e si scusa per il ritardo, ha fatto tardi alle prove dello spettacolo, dice.
Francesco è un ballerino professionista, lavora a teatro da una vita. La danza è la sua vita. O almeno lo è sempre stata.

Una sgommata e si parte.

“sono già tutti in aereoporto, ho appena parlato con Susy! Stavo diventando un ghiacciolo ad aspettarti qui: potevi almeno farmi salire se sapevi di metterci così tanto, poi cazzo Francy, ma ti sei fatto la doccia nel profumo??? Dio non si respira qui dentro! ho capito che arriva Cassandra e ti devi far bello, ma un po’ di contegno...”. Marco Carta è il migliore amico di Francesco da due anni a questa parte. È un cantante affermato ormai. Ha inciso due dischi ed è appena tornato da un tour piuttosto lungo in giro per l’Italia.

“lo so Carta, scusami, te l’ho detto: le prove... comunque per il profumo, non c’entra niente che arriva Cassandra: semplicemente dopo cinque ore di ballo ho voglia di sentirmi profumato.... è un problema?”

“è un problema se poi devi venire fino a Fiumicino in macchina con me, e fa talmente freddo che manco si può abbassare il finestrino! Comunque non è il profumo che usi ultimamente: questo è quello che usavi ad Amici o sbaglio? Il preferito di Cassandra...”

Francesco lo guarda male “ancora?? Ho messo il primo che ho trovato...”

“si si, se lo dici tu! Dai Francy: si vede che sei nervoso e agitato...”

“ma grazie! Certo che sono agitato: non vedo Cassandra da un anno... è la mia migliore amica, ho voglia di vederla”

“la tua migliore amica... si si, così amica che le hai dato un bacio mozzafiato la sera prima che partisse e poi sei stato talmente imbecille da dirle che non ti ricordavi nulla!”

“Marco ancora con sta storia??? Te l’ho detto mille volte: è stato un momento di debolezza... e in ogni caso, non potevo rischiare che decidesse di non partire per causa mia! Avrebbe rinunciato al suo sogno...”

“e avrebbe avuto l’amore...”

“si con uno che è sempre in giro per danzare, non ha punti fermi, bella vita! Non avrebbe funzionato Carta, lo so...”

“si si, perché sei un ballerino, e i ballerini amano la danza prima di ogni altra cosa... è tutto impegno... dedizione... lo so Fra, lo so, me l’hai detto almeno cento volte da quando ti conosco!”

“si, perché è così! Se non sei un ballerino non puoi capire...”

“ma sono tuo amico Fra e capisco te! Ti ho visto stare male per lei: non le hai fatto rinunciare al suo sogno, ma tu hai rinunciato al tuo...”

Francesco sbuffa e alza il volume della radio. Odia ripensare a quella sera, a quel bacio tanto desiderato. A quella dannatissima paura che gli è presa poi e che l’ha spinto a mentire:

“Cì... bella serata ieri vero? Peccato non mi ricordi nulla di quello che è successo... che abbiamo fatto?? Ho bevuto decisamente troppo”... la sua faccia, quell’espressione di delusione e disillusione dipinta sul volto. Le sue lacrime all’aereporto. La promessa di sentirsi ogni giorno. La lontananza. La mancanza di lei. Scoprire di essere innamorato perso e la voglia di confessarglielo... “pronto Cì? Ti devo dire una cosa importante... ah anche tu? Ok, allora prima tu... - silenzio... attimi di silenzio agghiacciante... - ah si? Ti sei messa con Alan? Sono contento per te Cì... - fingersi tranquillo e sentirsi morire dentro -.. no no nulla Cassy, non mi ricordo nemmeno quello che ti volevo dire... tranquilla: se me lo ricordo ti chiamo... - e poi chiamarla sempre meno, perché faceva troppo male sentire la sua voce e sapere che ora apparteneva ad un altro.

“ Francy... è un tamarrone quell’Alan: ho visto le foto che mi ha mandato per mail!” Marco... Marco e il suo sapere sempre a cosa sta pensando.

Francesco ride e scuote la testa. Marco alza il volume “bella questa canzoneee... mi ricordo quando la cantavo ad Amici!!!”

Volume a palla e inizia a cantare: Yesterday, all my troubles seemed so far away, Now it looks as though they're here to stay...

10 chilometri a Fiumicino.

Un nome. Una canzone. E tutto torna a galla.

Roma, aeroporto di Fiumicino, 15 dicembre 2010

“eccoli, eccoli... dai che non siamo in ritardo” Francesco corre verso l’entrata. Marco è adorabile ma non gli si può dare fiducia per certe cose. Ha parcheggiato la macchina alle partenze nazionali, praticamente dalla parte opposta dell’aeroporto. Francesco corre e Marco arranca dietro di lui “Francy vai pianoo.. tanto sarà già arrivata ormai, è troppo tardi... Susy sa che stavamo arrivando: le avrà detto di aspettarci!” ma Francesco non lo ascolta nemmeno: corre, corre tra la gente... ecco che vede Simonetta, Susy…Gianni... stanno piangendo: sono commossi... ma allora forse... allora...

eccola, è già arrivata.

Cassandra, più bella che mai, sta abbracciando il fratello con le lacrime agli occhi.

Un tuffo al cuore.
Francesco si blocca di colpo.
Lei lo vede. Uno sguardo, un attimo che sembra interminabile, poi un sorriso, una corsa e lei gli salta al collo. Si abbracciano, si stringono come non facevano da troppo tempo. E senza un motivo iniziano a ridere. Ridono, ridono e non riescono a smettere.

Marco li guarda e sorride, ha una voglia pazza di salutare Cassandra ma non li vuole interrompere. Susy si avvicina “dove diavolo eravate finiti??” Marco alza le spalle “ehm... è che non ho messo le lenti a contatto no? E niente, invece di partenze ho letto arrivi... e insomma... vabbè ho parcheggiato un po’ lontano ok?” Susy scuote la testa “ma Francesco non ti dava indicazioni? Io contavo su di lui” Marco sorride indicando l’amico, ancora avvinghiato a Cassandra “see Francesco! Ma se era sulle nuvole peggio di me... e ho detto tutto” Susy sorride e guarda intenerita l’abbraccio…

“ehm.... scusate.... ciao, tu devi essere Francesco: ti ho visto in foto...” Alan allunga la mano, Francesco si scioglie dall’abbraccio e gliela stringe “e tu devi essere Alan giusto? Piacere”.
Cassandra sorride “finalmente vi conoscete: Alan ci teneva tanto a conoscerti Fra!Pensa che l’altro giorno mi chiedeva...” Simonetta la interrompe abbracciandola da dietro “Ragazzi…io devo scappare... vi aspetto tutti stasera alla festa di Daniele eh? Non accetto scuse... ora cenate con Gianni, i parenti e chi volete voi, ma stasera siete dei nostri” dice guardando Alan e Cassandra, loro sorridono e annuiscono, poi Cassandra guarda Francesco “tu ci sei vero?” lui sorride “e come mi posso perdere la festa del mitico fidanzato di Simo? Ovvio che ci sono”
Cassandra sorride guardandolo negli occhi. Sono verdi con qualche sfumatura azzurra, come non li vedeva da tanto... quanto le erano mancati quegli occhi, quanto le era mancato lui.

“perfetto allora ci vediamo stasera!! - interviene Alan - baby è meglio se andiamo in hotel ora: ho bisogno di farmi una doccia, che dici?” la prende per mano e la trascina
“si si andiamo... a stasera ragazzi ,di nuovo baci a tutti, di nuovo un bacio a lui che la stringe di più “sono felice che sei tornata Cassy” “anche io Francy”, si scioglie dall’abbraccio e riprende la mano di Alan, ... papy tu vieni con noi vero?” Gianni sorride e si allontana con loro, ad un tratto si gira, guarda in direzione di Marco e bisbiglia “avevi proprio ragione...”
Marco scoppia a ridere, Francesco lo guarda interrogativo “gli ho detto quello che penso di Alan: che è un...”
“un tamarrone , lo interrompe al volo Francesco, ... si, in effetti si….baby??? la chiama baby?? ma dai!” Marco ride “si: il John Travolta dei poveri”.
Di nuovo risate.
Roberta li guarda male “eddai ragazzi finitela, Cassy sta con lui adesso: non parlatene male..” Marco la guarda “perché tu riusciresti a parlare bene di uno che chiama baby la sua ragazza???” Roberta scuote la testa “sto semplicemente dicendo che se Cassy è felice con lui, noi dobbiamo essere felici per lei” e si incammina verso l’uscita Marco fa un segno di disapprovazione e continua a parlare ma Francesco non sembra ascoltarlo.

Un’espressione triste e malinconica gli si dipinge sul volto e mille pensieri si ingarbugliano nella sua mente. Si sente strattonare e tirare da parte. Marco lo guarda dritto negli occhi “si può sapere che hai adesso Fra?”

“ nulla: stavo solo pensando che forse Roberta ha ragione...”

Marco lo guarda male “Mariottini, non osare fare il diplomatico ora perché giuro ti lascio a piedi eh?”

“Marco non è questione di diplomazia: è che Cassandra si merita di essere felice e a me è sembrata felice”

Marco scuote la testa “sai cosa penso?”

“sentiamo...”

“penso che Cassandra sia una ragazza stupenda e che si meriti il meglio”

“esatto... e se per lei il meglio è il tamar... ehm, Alan... allora io devo ess...

“per lei il meglio sei sempre stato e sarai soltanto tu , lo interrompe Marco, alzando leggermente la voce, ... l’hanno capito tutti Fra, ora tocca soltanto a voi due”

“Baby vuoi uscire da quel bagno? Dai che facciamo tardi alla festa dei tuoi amici! Non mi conoscono nemmeno, voglio fargli una bella impressione”.
Alan è di fronte alla porta della camera e si sta infilando sciarpa e cappotto.
Cassandra esce dal bagno: un vestitino nero, stivali, capelli sciolti e trucco leggero. Gli corre incontro e lo abbraccia “amore come sei tenero! Arrivo, prendo la borsa e arrivo: che dici? Quella col fiorellino attaccato o quella con la fibbia?”.
Alan scuote la testa ridendo “che ne so? Quella che vuoi,basta che andiamo!”

“ok,vada per il fiore” dice lei prendendo la borsa e uscendo specchiandosi per l’ultima volta all’ingresso

“Cassy sei bellissima, stai benissimo: stai tranquilla” sorride Alan

“grazie ,un bacio di sfuggita, per non rischiare di perdere subito il rossetto, è che ci tengo ad essere carina stasera”

“sei il mio raggio di sole: questo ti dovrebbe bastare” le sussurra lui aprendole la portiera del taxi.

Cassandra sorride. Alan è così galante con lei. Non le era mai capitato di uscire con un ragazzo come lui. Francesco per esempio non è proprio tipo da galanterie simili. È più il tipo che si addormenta in macchina mentre ti sta facendo guidare perché è stanco. Però è quel tipo di ragazzo che sa stupire, che prende un treno alle tre di notte da Bari a Firenze solo per assicurarsi che stai bene dopo avergli detto di avere 39 di febbre.
Cassandra sorride perdendosi tra i ricordi. Ma perché diavolo sta paragonando Alan a Francesco? Francesco è un amico, Alan è il suo ragazzo. Sono due cose ben diverse.
Sapeva che rivedere Fra le avrebbe causato un bel po’ di confusione. Francesco aveva il potere di rassicurarla come nessuno al mondo, e allo stesso tempo di confonderla terribilmente. Era sempre stato così.

Decide di non pensarci, si appoggia dolcemente alla spalla di Alan e si mette a fargli da Cicerone indicando vie e monumenti fuori dal finestrino.

A casa di Daniele sono arrivati quasi tutti. Una grande villa con piscina alle porte di Roma. Francesco lo ripeteva sempre a Simonetta, si era scelta proprio un bel partito: bello, simpatico, ricco, e soprattutto generoso con gli amici della sua ragazza! Da quando si erano fidanzati aveva organizzato un sacco di feste divertenti ed era stato immediatamente disponibile nell’organizzare la festa di benvenuto per Cassandra... e per Alan.

“Francy come sei bello stasera” Marina lo abbraccia e gli stampa un bacio sulla guancia “come sempre del resto”. Francesco sorride e le accarezza in modo buffo i capelli.
Marina è la migliore amica di Cassandra insieme a Susy, ed è la più grande del gruppo. Forse per questo Francesco si è sempre fidato tanto di lei.
È l’unica oltre a Marco a sapere i suoi reali sentimenti verso Cassandra. E ora lo sta guardando negli occhi con quel suo sguardo inquisitore che tanto lo terrorizza “stai bene Fra? Ti vedo abbastanza sconvolto”

“sto bene: sono felice davvero. Rivedere Cassandra, rendersi conto che non è cambiata... sono felice. Certo, non è semplice vederla con un altro. Ma è meglio di quanto mi aspettassi. Dopotutto è giusto che si viva la sua vita: io ho la danza... e poi tra tre settimane al massimo riparte. Non voglio rovinarmi questi giorni con paranoie inutili: voglio solo divertirmi insieme a lei come ai vecchi tempi”

“sicuro?”

“sicurissimo” afferma sorridendo.

E poi la vede entrare abbracciata a lui, la vede dargli un bacio ridendo, e il senso di nausea che lo investe lo riporta alla realtà. Guarda Marina che lo sta fissando con l’espressione di chi ha già capito tutto
“saranno tre settimane difficili...”
Marina sorride “ma se tu solo lo volessi potrebbero essere le tre settimane più belle della tua vita...” gli fa l’occhiolino e si lascia trascinare da Gennaro a ballare.

È una delle più belle feste che Daniele abbia mai organizzato. Ci saranno almeno cinquanta persone, gente che Cassandra ha conosciuto e che le vuole bene. Cassandra ha sempre avuto la capacità di ammaliare tutti nel giro di un attimo. Non si può non volerle bene, è proprio una questione logica.

Francesco si sta divertendo. È riuscito a parlare poco con lei,ma con tutte quelle persone Cassandra si sta dividendo in quattro per dedicare un po’ di tempo ad ognuno. Alan sembra aver fatto amicizia con Antonino in modo particolare, e per la gioia di Francesco, è stato abbastanza distante da Cassandra, troppo impegnata a chiacchierare per scambiarsi coccole o baci col suo ragazzo.

Sta ballando una musica latina con Susy, quando sente una mano fin troppo conosciuta sulla spalla

“Susy te lo posso rubare un attimo?” Susy sorride e prende a ballare con Marco, Francesco sorride e abbraccia Cassandra
“ehi,ho l’onore di ballare con la festeggiata?” lei ride e gli da un bacio sulla guancia. Francesco arrossisce, per fortuna c’è buio e nessuno lo può notare.

Iniziano a ballare, Cassandra sorride. Perché tra le sue braccia si sente sempre sul punto di svenire?! Lo guarda negli occhi e si avvicina istintivamente a lui. Sono quasi naso contro naso, si sorridono
“allora ciccino?? Come stai?”.
Ciccino!
da quanto non lo chiamava così... Aveva sempre odiato quel nomignolo, ma ora era tremendamente felice di sentirlo di nuovo. Non risponde, la fa girare su se stessa, la solleva e la rimette giù abbracciandola, ride come non rideva da tempo.

Poi la musica cambia, partono le note di una canzone romantica, si guardano vagamente imbarazzati, lui sorride, le prende una mano e se la mette dietro la nuca, lei si sta per avvicinare quando vede Alan arrivare.
Si stacca immediatamente, si attorciglia i capelli e sorride imbarazzata “sta arrivando Alan: magari questa la ballerei con lui, ti dispiace ciccino?”
“nono ma ci mancherebbe, fai pure” sorride forzatamente e si allontana.
Ciccino. Ecco che è tornato ad odiare quel nomignolo.

Si sposta in cucina, prende un cocktail a caso e si siede in un angolo.
Riesce a vederli ballare: lei sorride guardandolo negli occhi, lui ha una mano sulla sua schiena e la sposta, di tanto in tanto, decisamente troppo in basso per i suoi gusti. E la bacia. La bacia con passione.

Di nuovo quel senso di nausea.

Marco gli si avvicina ridendo, ha bevuto, si vede, è su di giri

“Francyyyy! Ejà che fai tutto solo qui? Vieni a ballaree... dai balliamo insiemee”

“Carta se non te ne fossi accorto, è un lento”

“e allora??? Dai che ridiamo, non ti posso vedere così triste!”

“ma non sono triste, è solo che...
vedi come la tocca?? Dai, in mezzo a tutti: non è rispettoso... e lei non gli dice nulla!”

“Fra ma non ci pensare in fond...”. Francesco lo spinge via, si alza ed esce in giardino, non prima di aver lanciato un’occhiata risentita a Cassandra.

Vento gelido, buio pesto, il suono ovattato della musica che proviene da dentro casa. Francesco si appoggia al muro e si accende una sigaretta. In questi casi deve fumare per rilassarsi.

Saperla con un altro già era terribile, ma vederla è proprio insostenibile.

Un tiro, un altro ancora. Guarda la luna e improvvisamente ha voglia di piangere. Non gli succedeva da un po’.

E poi ad un tratto la porta che si apre, una voce, la sua voce

“Fraa?? Francy sei qui?”

Si ricompone e spegne la sigaretta “sono qui”

Cassandra lo vede e gli si avvicina “ehi, che succede? Come mai sei uscito così?”

“avevo voglia di fumarmi una sigaretta...”

“ah...no perché mi sembravi strano. Mi hai guardato in un modo.. incazzato direi”

“ma no, nono credimi.. è che...ho deciso di smettere di fumare da pochi giorni e allora sono un po’ nervoso...”

“ma non eri uscito per fumarti una sigaretta?”

Francesco impallidisce, ma perché cavolo si deve inventare queste scuse cretine con lei?
“ehm si...cioè... volevo, ma ho resistito” arrossisce cercando di nascondere il mozzicone che ha appena buttato a terra.

Cassandra sorride, da quando è tornata lo vede davvero strano Francesco. Sembra intimidito di fronte a lei.

“capisco... bè, fai bene a smettere: io non ce la faccio purtroppo...”

“eh mi sa nemmeno io” sorride Francesco “ci provo ma...”

Silenzio.

Quant’è bella alla luce della luna. Quanto gli è mancato stare da solo con lei, così…a chiacchierare del più e del meno. Istintivamente le prende una mano

“sono contento che tu sia qui Cassy, davvero... mi... mi sei mancata”

Cassandra sorride e gli stringe di più la mano. Di nuovo quella sensazione di vertigine al contatto con lui “anche tu Fra, non sai quanto...” Appoggia la testa alla sua spalla e guarda il cielo.

Attimi di silenzio. Attimi di assoluto e perfetto silenzio.

Poi lei sorride “quante stelle che ci sono qui! A Boston non si vedono, troppe luci...”

“eh si…sono tante tante...” le risponde lui, accarezzandole piano la mano

“contiamole”

Francesco ride “si come no! non si possono contare le stelle, saranno sempre di più di quelle che vedi”

“che c’entra? Secondo me si possono contare invece…con la persona giusta vicino... io ci credo...” sorride dolcemente

“bè…allora forse dovresti contarle con Alan” le risponde lui cercando di essere il meno acido possbile

Cassandra sposta la sua mano e si allontana un pochino da lui. Lo guarda negli occhi. Se non lo conoscesse così bene e non sapesse che lei per lui è sempre stata solo un’amica...bè, potrebbe sembrarle un po’ geloso

“perché ti sta antipatico Fra?”

“chi? Alan? Ma non mi sta antipatico, perché dici questo?”

“eddai Fra, si vede... ti conosco... e poi ti ho sentito prima commentare con Marco...”

Fra spalanca gli occhi e si sente sudare freddo “che hai sentito?”

Cassandra sorride “che dicevate che sembra uno sceriffo texano con quegli stivali, che lo chiamate John Travolta...”

Francesco tira un sospiro di sollievo, Cassandra lo guarda male

“no Cassy: stavamo scherzando... è solo che è un tipo un po’ particolare... ma magari dovrei conoscerlo meglio...”

Cassandra sorride “si assolutamente”. Le fa piacere che lo voglia conoscere. Davvero. Ma allora perché questa sensazione strana allo stomaco?
In fondo forse ci sperava nella gelosia di Francesco. Come sempre. E come sempre restava delusa.

Un silenzio imbarazzante.
Tra loro ci sono sempre stati grandi silenzi. Ma non si erano mai sentiti a disagio.
Ora si guardano e non sanno che dire...

“bè... allora magari torno dentro: Alan mi starà cercando”

Francesco sorride e annuisce “ok... io aspetto ancora un attimo e poi rientro”, le da un bacio sulla guancia e la guarda allontanarsi... e nella sua mente la rivede avvinghiata a lui.

Una fitta al cuore.

Nausea.

Deve fare qualcosa per trattenerla, almeno per un attimo ancora

“Cassy??” la chiama improvvisamente

Lei si volta, sorride “si?”

“45”

“cosa??”

“le stelle: secondo me sono 45”

Cassandra sorride e gli salta al collo. Lo stringe forte “ti voglio bene Fra”

“anche io Cì”

L’acqua calda scorre dolcemente sul suo corpo. Una candela illumina appena la stanza. Cassandra si sta rilassando nella vasca da bagno e non riesce a non pensare a lui: “io vado a casa ora Cì: oggi ho avuto le prove e sono stanco sai...” lei che lo abbraccia forte, che non vorrebbe lasciarlo andare “ok ciccino... domani ci vediamo vero?”, il suo sorriso, un bacio sulla guancia “certo che ci vediamo! Se vuoi offro un pranzo a te e Alan, sarebbe l’occasione giusta per conoscerlo meglio no?”. Sentire Alan improvvisamente come un peso, e sentirsi tremendamente in colpa “ok Fra, si, bella idea: ci sto, e anche Alan ne sarà felice” di nuovo un bacio, stavolta all’angolo della bocca, brividi e confusione, lui che sale in macchina e si allontana.

“baby? A che stai pensando?” Alan le sorride, inginocchiato di fronte alla vasca le sta accarezzando dolcemente la schiena

“a nulla amore, pensavo che son contenta di essere di nuovo qui” di avere di nuovo lui vicino...

Alan la bacia, dolcemente, poi con passione. E lei ricambia e prova a lasciarsi andare.

Francesco si gira e rigira nel letto. Come gli è venuto in mente di proporre un’uscita con Alan? Si era ripromesso di evitarlo il più possibile. Sbuffa e si alza, si sposta sul divano e accende la tv.

Un documentario sulle città americane…America…Cassandra.
Cambia canale.
Video musicali... Giorgia... Cassandra.
Cambia canale. Un vecchio film, si sofferma a guardarlo finchè scopre che il protagonista si chiama Alan. Alan... Cassandra.

Sembra un complotto.

Spegne la televisione e lancia nervoso il telecomando a terra.

Tutto gli ricorda lei... forse perché lei è tutto.

Accende la radio:

...So you sailed away
Into a grey sky morning
Now I'm here to stay
Love can be so boring
And nothing's quite the same now
I just say your name now
But it's not so bad
You're only the best I ever had
You don't want me back
You're just the best I ever had...


Non è possibile.

Apre la finestra e guarda fuori. Ha bisogno di aria fresca.

Poi prende il cellulare, ha una stramaledettissima voglia di chiamarla.
Ma è tardi, è con Alan sicuramente. Posa il cellulare. Un sospiro.
E poi quasi meccanicamente si trova a comporre quel numero... e improvvisamente gli manca la forza di riattaccare...

Tu.. tu.. tu..

“pronto? Fra sei tu? Oddio è successo qualcosa”

“ehm...no Cì tranquilla, non è successo nulla... lo so, non dovevo chiamare: ti ho fatto spaventare e sicuramente disturbo”

“ma no Fra, non c’è problema. Alan dorme e io stavo scrivendo un po’ per il cd...”

“ok...allora sicura non ti disturbo? È che non riuscivo a dormire e allora...bè, il fatto è che da quando sei tornata abbiamo parlato così poco...”

Cassandra sorride. Anche lei non vedeva l’ora di parlare con lui di tutto e di niente, come erano abituati a fare. Si infila velocemente il cappotto ed esce sul balcone per non disturbare il sonno di Alan

“Allora Mariottini, di che vogliamo parlare?”

Francesco sospira sollevato. La sua Cì, di nuovo la sua Cì e le loro telefonate notturne. Gli sembra di essere tornato indietro di un anno. E per la prima volta dopo un anno si sente veramente felice

“Dimmi del cd: l’ultima volta che ci siamo sentiti mi avevi detto che il produttore aveva ascoltato due brani ed era piuttosto soddisfatto...”

“siii! Fra non puoi capire: sono contentissima! In pratica, ti ricordi quel giorno in cui ti ho detto che...”

Parlano per ore. Lei sul balcone, poi in bagno, poi in camera a bassa voce, e di nuovo fuori sul balcone. Lui seduto sul divano, in cucina a mangiarsi un piatto di spaghetti perché gli è venuta fame prendendola in giro sulle abitudini culinarie americane. Si raccontano tre mesi di vita, e forse anche di più.

Ad un certo punto restano in silenzio, ascoltano il respiro dell’altro

“Fra?”

“dimmi”

“ma non ti sta scoppiando il telefono in mano? Il mio bolle”

Risate “si in effetti scotta anche il mio... che dici: riattacchiamo?”

“si bè, forse dovremmo dormire... tanto ci vediamo tra ehm...tre ore?”

Francesco guarda l’orologio: le sei del mattino. Hanno passato l’intera notte al telefono. E lui avrà speso un patrimonio. E il bello è che in questo momento non gliene importa nulla. Dei soldi, delle ore di sonno perse, della stanchezza...

“si... ma sai che non ho voglia di riattaccare?”

Cassandra sorride imbarazzata. Francesco. Francesco e il suo essere così terribilmente dolce a volte.

“dai amore, è meglio se dormiamo”

Amore.
Arrossisce imbarazzata e improvvisamente è felicissima di essere nascosta dietro ad un telefono a non avere i suoi occhi inquisitori addosso.

Lui si sente morire. L’ha sempre chiamato amore, ma da un anno a questa parte non lo faceva più. Che le è preso ora? Sorride sospirando, decidendo di non farsi troppe domande e godersi la gioia di quell’attimo

“ok Cì, dormiamo...”

“ci vediamo tra tre ore?”

“ci vediamo tra tre ore. Buonanotte... amore”

Un brivido “notte anche a te Fra”

Tu.. tu.. tu..

16 dicembre 2010, via del Corso, Roma. Ore 10 del mattino.

Francesco cammina fumando una sigaretta: è in anticipo all’appuntamento con Cassandra e Alan. Il fatto è che una volta riattaccato il telefono con Cassy, ha pensato che era inutile mettersi a dormire. Si era vestito ed era uscito a farsi una passeggiata per schiarirsi le idee.

Aveva deciso che l’unica cosa da fare era accettare Alan nella vita di Cassandra. E recuperare quell’amicizia speciale con lei che gli mancava così tanto. Del resto poi lei sarebbe partita e sarebbe stato sufficiente non immaginarsela mai col tamarrone. Dopo tutto non sembrava così difficile.

sai che un giorno io... ti rincontrerò in un altro me in un altra te... ti ricontrerò...

il suono del cellulare. È Marco.

“pronto Carta?”

“ehi Fra, ti ho svegliato?”

“macchè: ho passato la notte in bianco...”

“Fra, santo cielo! Datti una mossa, prendila e baciala! Fai qualcosa! Non dormi, non mangi: m sembri un fantasma!”

“abbiamo passato tutta la notte al telefono” dice con aria sognante

“tu e Cassy?”

“no io e mia nonna. Ma certo! Io e Cassy. Abbiamo parlato di tutto, come non facevamo da tempo... e lei mi ha chiamato amore” sorride

“oh finalmente, allora tutto risolto? Oggi prendi e la baci...”

“no oggi esco con lei e Alan”

“con lei e chi????”

“John Travolta”

Silenzio

“lo so che non sei d’accordo Marco, ma che potevo fare? Le ho promesso che l’avrei conosciuto meglio... e insomma, l’ho invitato ad uscire... non che sia felice eh? Perché probabilmente appena li rivedrò insieme mi riprenderà quel senso di nausea fastidiosissimo... ma che pot..”

“dove sei?”

“in via del Corso, perché?”

“aspettami che vengo anche io: almeno ti eviterò di fare altre cazzate. Poi si sa mai ti servisse qualcuno che ti regga la testa mentre vomiti”

Silenzio

“davanti alle Messaggerie? Tra mezz’ora?”

“grazie Carta”

“la metto sul conto Mariottini”

Due ore dopo stavano passeggiando per le vie di Roma e cercando di frenare Cassandra dall’entrare in ogni negozio di abbigliamento o scarpe che vedeva

“amore hai visto che bello quel vestitino?? Non mi starebbe bene”

“si”
“si”

Alan e Francesco avevano risposto insieme. Imbarazzo più totale.

Marco guarda Cassandra, Cassandra guarda Francesco... Francesco guarda la strada pensando al metodo più efficace per scavare una buca e sotterrarsi nel giro di un secondo.

Alan si mette a ridere “bè, baby credo sia meglio che inizia a chiamare amore meno persone... poi si crea confusione”

Ride anche lei, cercando di recuperare il suo colorito naturale.

Francesco se ne sta zitto, sorridendo appena.
Marco lo guarda e ridendo gli dice “amore andiamo in quel negozio di dischi?”.
Scoppiano tutti a ridere e Francesco smette di scrocchiarsi nevriticamente il collo.

Altri giri, altro shopping... e poi un pic-nic a Villa Borghese.

Marco e Francesco si siedono sull’erba, mentre Alan insiste per portare Cassandra a fare un giretto in barca sul lago artificiale.

“bè dopo tutto è simpatico dai... pensavo peggio! ” dice Francesco sdraiandosi ed evitando appositamente di guardare quella scenetta smielata

“ma chi? Il barcarolo?”

Risate. Menomale che c’è Marco

“Francy ti devi svegliare!ma non lo vedi come sta Cassandra? Tiene per mano lui e guarda te... non le è passata Fra, lei ti ama, io ne sono convinto. Se solo tu smettessi di avere quella fottuta paura di viverti le cose... e ti lasciassi andare...”

“se solo si lasciasse andare in che?” Cassandra si siede vicino a loro e li guarda con aria furbetta

“non dirmi che c’è una donna Mariottini” dice ironica

“ma che donna?! Parlavamo di danza... ”

“ah...tanto per cambiare”. Acidità. Perché il tasto Francesco/danza la rendeva inevitabilmente acida?

Alan si siede vicino a loro... Cassandra si sfrega le mani, ha freddo
“certo che Francy... come se non mi conoscessi... come diavolo t’è venuto di fare un pic-nic a metà dicembre? Io gelo!”

Francesco tossisce imbarazzato
“veramente l’idea è venuta a me ,interviene Alan, non ti piace baby? Pensavo di fare una cosa carina..”

Cassandra sorride e lo rassicura. Guarda Francesco che le schiaccia l’occhio.
Il pic-nic, la barca: erano cose troppo poco da Fra in effetti. Lui la conosce perfettamente. Sa che per farla felice basta poco: un hamburger e patatine fritte da McDonald’s per esempio.
Alan invece è quello dei grandi gesti... non che non le piaccia, semplicemente ci deve fare l’abitudine.

Si chiacchiera del più e del meno. E Cassandra cerca il più possibile di evitare effusioni con Alan. Un po’ perché ha la sensazione che a Francesco non faccia proprio piacere, probabilmente si sente a disagio. Un po’ perché quando c’è Francesco, l’unico con cui vorrebbe scambiarsi effusioni è lui.

Si salutano al tramonto con la promessa di rivedersi nei prossimi giorni. Alan ha prenotato una cena romantica a Trastevere e si devono preparare. Salgono sul taxi e si dirigono all’hotel.

Marco accompagna Francesco alla macchina “allora... ti serve una mano per vomitare?”

Francesco sorride alzando le spalle “se non altro Alan a lei ci tiene: questo mi rassicura”

“ecco! ora la mano serve a me... ti prego, fammi vomitare”

“vabbè Carta... vado a dormire: son più di 24 ore che non tocco il letto”

“eh... dormici su che è meglio, e vedi di svegliarti sveglio domattina! O giuro lo dico io a Cassandra cosa provi!”

“non scherzare Marco” sale in macchina e se ne va salutandolo dal finestrino

“e chi scherzava?” prende il cellulare...
“pronto Marina? Ciao... senti, qui dobbiamo fare qualcosa: la situazione è tragica”

Roma 23 dicembre 2010

Dopo il pic-nic a Villa borghese Francesco e Cassandra avevano avuto poco tempo per stare insieme. Lei si doveva dividere tra amici, parenti, fans che aveva lasciato in Italia e impegni con la casa di produzione italiana, che aveva approfittato del suo ritorno per fissarle un sacco di appuntamenti.

Francesco aveva intensificato le prove. Il debutto era vicino e non si poteva proprio permettere di prendersi altri giorni di vacanza.

Francesco stava appunto tornando dalle prove quando sente vibrare il cellulare nella tasca. Un sms di Marco che lo invita la sera stessa a fare un giro in centro. Francesco è stanchissimo ma decide di accettare. Dopo tutto stare a casa solo era diventato piuttosto triste. Pensava continuamente a lei, e temeva di disturbarla continuando a chiamarla. Invia un sms di conferma a Marco e si precipita a farsi una doccia.

Cassandra è con Alan a casa di Roberta. Con lei aveva sempre avuto un rapporto strano. La competizione nel canto, l’orgoglio di entrambe e il risentimento che provavano tutt’ora nei confronti dell’altra per incomprensioni passate avevano impedito loro di tornare ad essere veramente amiche. Certo, erano riuscite a recuperare un rapporto più che civile. E si volevano bene. O almeno Cassandra ne era convinta...

Roberta era l’unica a dimostrare una vera simpatia nei confronti di Alan, l’unica che non faceva facce strane quando Cassandra parlava di lui, l’unica che sembrava tenere davvero alla loro storia.

Stanno bevendo un caffè quando Alan riceve una telefonata e si allontana per parlare tranquillamente

“allora: sei felice con lui?”

Cassandra sorride “si... direi di si. Alan è un ragazzo dolcissimo, molto premuroso... mi piace, ci sto bene...”

Roberta le schiaccia l’occhio “ti stai innamorando di lui insomma!”

“ehm... bè, è presto per dirlo... non so: lui è quasi perfetto ma...”

“ma???”

“ma non è Fra”

Roberta la fulmina con lo sguardo “Cassidy, smettila per favore eh? Basta con Mariottini! Hai voltato pagina finalmente... è questo quello che devi fare”

Cassandra sospira “già...”

Alan torna nella stanza tutto allegro “Cassy mi hanno chiamato i miei zii da Napoli, mi hanno invitato da loro per la Vigilia: ti dispiace se ci vado?”

Cassandra sorride “mi dispiace: volevo stare con te, ma è giusto così amore. Vai pure... poi ci vediamo il 25 no?”

Lui le si avvicina “sicura baby?”

Cassandra sorride “sicurissima”

“sei il mio raggio di sole lo sai?” e le da un bacio

Roberta li guarda sorridente “che bellini che siete!”

Alan sorride “Cassy... se non ti dispiace, dovremmo tornare in hotel, devo preparare le cose e partire... ”

“certo certo: andiamo! Noi Roby ci vediamo uno dei prossimi giorni?”

“come no! A presto ragazzi, e buon Natale Alan!”

Cassandra e Alan escono e si incamminano verso l’hotel, poco distante da casa di Roberta. Il suono del cellulare di Cassandra interrompe il loro silenzio. Un sms. È Marina e le scrive per invitarla in centro la sera stessa.

“che dici amore, ci vado?”

“ma certo! io parto stanotte: vai e divertiti! Avrai anche voglia di uscire con le tue amiche senza me tra le scatole no?”

Cassandra sorride “si una serata solo donne ci starebbe bene in effetti” gli da un bacetto e invia l’sms di risposta a Marina.

Poi prende di nuovo la mano di Alan, lui le sorride

“simpatica la tua amica Roberta”

“si, si diciamo di si”

“bè... per ora è l’unica che sento mi apprezza davvero. Con gli altri ho una sensazione strana. Mi sembra che tutti mi paragonino a Francesco”

Cassandra sgrana gli occhi “ma che dici? Non è assolutamente vero!”

“non so, è una sensazione. Ma probabilmente mi sbaglio. Hai ragione baby”

Un bacio veloce sulla guancia

“e comunque... è proprio innamorata cotta Roberta”

“di chi?”

“come di chi? Di Francesco no? Dai si vede da come ne parla...”

Cassandra si mette a ridere “Roberta innamorata di Francesco??? Ma vaa... ma no figurati! Assolutamente!” ride, quasi istericamente “nono proprio no”

“bah... si vede che ho sensazioni sbagliate anche qui”

Alan continua a camminare in silenzio. La sola idea che qualcun’altra possa avvicinare Francesco la manda in bestia. Alan se ne accorge. Lo sa. Ma a volte è meglio tacere. Le stringe la mano e continua a camminare.

Improvvisamente non è più così sicuro di voler partire.

Roma 23 dicembre 2010. Via del Corso

Francesco e Marco stanno passeggiando, scherzano e chiacchierano del più e del meno. Stranamente Marco non ha ancora tirato in ballo l’argomento Cassandra. Che per una sera abbia deciso di lasciarlo in pace?

Ecco che gli suona il cellulare “pronto? Si si sono io, Marco Carta si, ahh…buonasera... oddio, ora veramente non sono in casa, ma è una cosa urgente? certo... si si capisco... bè ok, faccio il prima possibile... ok, a dopo, grazie, arrivederci”

Francesco lo guarda interrogativo

“Francy, scusami ma ti devo proprio tirare un bidone: era la casa discografica, hanno bisogno di un demo che ho a casa... devo precipitarmi”

“ah...vabbè ti accompagno”

“no ma che mi accompagni?! Tra poco inizia a suonare quel gruppo in Piazza di Spagna, vacci tu per me e fai qualche video col cellulare: sono curioso di sentirli”

“ma dai Carta... da solo proprio non mi va”

“eddai Fra... per favoreee”

Francesco sbuffa “e va bene, ci faccio un salto, ma non so quanto mi fermerò”

Marco sorride, gli da una pacca sulla spalla e corre via.

Cassandra è di fronte alla fontana delle barche in piazza di Spagna. Freddo. Freddissimo. Però è così bella quella piazza, soprattutto sotto Natale, con quelle luci. Stanno allestendo un palchetto proprio li di fronte... chissà Marina che ha in mente per la serata. Suona il cellulare

“pronto Nì? Ma dove sei? Ti sto aspettando già da un’ora”

“ehm Cassy... non so come dirtelo,ma... è arrivato Simone. Lo sai che ultimamente le cose si stanno rimettendo bene tra di noi... non posso venire...”

“ma come?? Mi lasci qui da sola?”

“lo so Nì scusami... ti prometto che ti chiamo domani e ti racconto tutto... dai scusa scusa scusa...chiama Susy, magari è nei dintorni e ti raggiunge... so che usciva con Salvatore stasera, in centro”

“ok, magari ora la chiamo... vabbè, vedi di rimetterti definitivamente con Simo allora. Almeno mi avrai dato buca per qualcosa”

“vedrò che posso fare”

Marina riattacca. Sorride a Marco “tutto apposto allora?”

“tutto apposto: Cassy è li... e Fra sta arrivando giusto?”

“giusto!”

“bene Carta-Cupido: che vogliamo fare?”

“una birra ti va?”

“ci sto”

I due ragazzi si allontanano sorridendo.

Cassandra sta per chiamare Susy quando vede un ragazzo biondo piuttosto familiare. Fa un sorrisone e lo chiama

“Fra?? Francyy”

Lui si volta e la vede, va verso di lei “Cassy! Che ci fai qui?”

“Aspettavo Marina ma è tornato Simone... e sai com’è? mi ha bidonato”

“begli amici che abbiamo: io ero qui in centro con Marco ma se n’è dovuto andare per lavoro... vabbè, menomale che ci siamo incontrati” sorride

Lei lo abbraccia e gli da un bacio morbido sulla guancia “come stanno andando le prove? Sei così impegnato...” e lo guarda con gli occhi da bimba triste

“senti chi parla: sei sempre in giro pure tu!” le sorride e la prende per mano “bene comunque…sto facendo l’aiuto coreografo, e mi piace proprio. Farò dei corsi prima o poi penso”

Cassandra sorride, lui le bacia la mano “Hai freddo Cì? Hai la mano gelata”

“eh... un pochino” dice stringendosi nelle spalle.

Lui istintivamente la abbraccia “così va meglio?”

Cassandra si trattiene dal rispondergli che non potrebbe andare meglio di così. Lo stringe più forte e resta in silenzio ad ascoltare la musica del gruppo che nel frattempo ha iniziato a suonare.
Francesco la bacia dolcemente sulla fronte, sui capelli, le accarezza la schiena. Vorrebbe che quel momento non finisse mai. Improvvisamente un flash, si stacca leggermente

“ma Alan dov’è?”

“è partito per passare la Vigilia con i suoi parenti a Napoli... tu torni a Jesi domani?”

“eh si, pensavo di si, ma se sei da sola io resto”

Cassandra sorride dolcemente “ma no amore, io me la cavo. Poi il 25 salgo a Firenze, domani magari vado da Marina o da Susy: non ti preoccupare”

“ma non esiste! vuoi venire a Jesi con me? Daiii... i miei sarebbero felicissimi di rivederti!”

Cassandra è imbarazzata, sa che andare in famiglia da lui sarebbe un atto masochista vero e proprio. Si è sempre sentita a casa con lui e i suoi genitori. Si sentiva parte di loro. E le faceva troppo male esserlo senza avere veramente anche Francesco.

Ci sta pensando un attimo di troppo... Lui se ne accorge

“Cì se non vuoi non sei obbligata”

“nono voglio... ok Fra, vengo: deciso!”

Lui sorride e la abbraccia forte.

Seguono il concerto, passeggiano per le vie del centro, ridono, corrono, scherzano. Finalmente soli. E risentono tutta la complicità di una volta, l’armonia, il capirsi con un semplice sguardo. Poi lui la riaccompagna in hotel

“allora ti passo a prendere domani pomeriggio ok Cì?” un bacio sulla guancia

“ok - sorride imbarazzata – grazie ciccino... ti adoro” un abbraccio e una serie di bacini sul collo che rischiano di accelerare un po’ troppo il battito del cuore di Francesco.

Cassandra scende dalla macchina e sale in camera.

Francesco prende il cellulare “pronto Marco?”

“ehi... ehm... allora, seguito il concerto??”

“ho incontrato Cassandra”

Marco ride “ah, davvero?”

“perché non mi sembri stupito?”

“Ciao Fraaa” la voce di Marina

“che ci fai con Mar... ahhh, non dirmi che avete organizzato tutto voi!”

“non dirmi che... non c’eri ancora arrivatooo??!!”

Risate, Marco e Marina si stanno scompisciando

“vabbè... Francy, almeno siamo serviti a qualcosa?”

“domani viene a Jesi con me... e penso che le dirò tutto...” sorride, e respira profondamente, quasi ad auto convincersi di quello che ha appena detto

Marco urla, Marina ride

“finalmente! E bravo Mariottini! Mi raccomando dormi stanotte però!”

“ci proverò... buonanotte ragazzi... e... grazie”

Riattacca e accende la radio:

Mi ritorni in mente, bella come sei, forse ancor di più…

Francesco sorride e si dirige verso casa.

Roma 24 dicembre 2010

Francesco si sveglia presto. È di ottimo umore.
Brioches al cioccolato e spremuta al solito bar e poi un salto veloce al centro commerciale. Deve ancora comprare gli ultimi regali. E soprattutto vuole comprare qualcosa di speciale per lei. Le aveva già comprato una magliettina carina e un cd che mancava alla sua collezione. Ma per l’occasione, forse ci vuole qualcosina in più.

Sta camminando guardando attentamente le vetrine quando si sente chiamare

“Mariottiniii! ma ciaoo, da un po’ non ci si vede eh?”

Roberta gli salta al collo e lo riempie di baci. È sempre stata piuttosto appiccicosa. Francesco sorride e ricambia poco convinto l’abbraccio “ciao Roby, eh si: sono stato un po’ impegnato con le prove...”

“certo... bè però potresti farti sentire! Ti ho anche scritto ma non mi hai risposto, non si fa così”

“lo so hai ragione, scusami... è che poi è tornata Cassy e sai... sono stato molto con lei…”

Roberta assume quell’espressione acida che la contraddistingue quando sente nominare Cassandra, soprattutto quando la sente nominare da Francesco “eh certo, sei sempre gentile con lei: anche troppo”

“non è questione di gentilezza: mi fa piacere stare con lei, lo sai... anzi, ora devo proprio scappare perché la vado a prendere per andare a Jesi”

“a Jesi? Ah, hai invitato lei e Alan?”

“no Alan è dai parenti a Napoli“

Roberta sorride “non credo proprio: sono passata prima davanti al loro hotel e
era li che si baciava con Cassy in mezzo alla strada”

Francesco impallidisce

“mi ha detto che non ce la faceva a lasciarla sola per la viglia e quindi non è partito: è proprio carino con lei. Poi anche Cassandra mi ha confessato di essere innamorata. Finalmente le è passata la cotta nei tuoi confronti eh?” ride “dillo che non ne potevi più: l’avevi sempre addosso”

Francesco sorride forzatamente. Ha improvvisamente un tremore alle gambe... ha bisogno di sedersi

“sarai contento di sapere che per lei Alan è perfetto... mi ha proprio detto che ha capito che non sei tu la persona giusta per lei ma è lui... finalmente vero? Non capisco nemmeno perché ancora ci tieni così tanto a lei come amica. Lei non credo provi più nulla per te, mi ha detto che in questi giorni stava con te per non escluderti, ma in realtà avrebbe preferito una vacanzina romantica con Alan... sul serio Fra, sei libero... contento vero?” lo guarda sorridente, come se gli avesse appena detto cose scontatissime.

Francesco farfuglia qualcosa di incomprensibile, saluta velocemente Roberta e si mette in macchina.

Nausea.

Mal di testa.

Rabbia. Una rabbia incredibile.

Quella doveva essere la loro giornata. Lui non vedeva l’ora di andarla a prendere, e lei era là che baciava tranquillamente quel tamarro di Alan. Alan perfetto... Alan è meglio di lui.
Rabbia, dolore e rabbia.

In men che non si dica è a casa, carica la valigia in macchina e parte per Jesi.

Due ore dopo Cassandra è nella hole dell’albergo ad aspettare Francesco.
Alan è appena partito. La sera prima salendo in camera l’aveva trovato alla finestra ad aspettarla, aveva deciso di rimanere con lei. Non era stato facile convincerlo ad andare dai suoi parenti. Si sentiva un po’ in colpa per averlo spinto ad andarsene, e soprattutto per non avergli detto che sarebbe stata con Francesco quella notte. Ma in questo momento era più forte la voglia di passare il Natale con lui e la sua famiglia.

Ma perché non arriva? Forse c’è traffico…

10 minuti

20…

Mezz’ora di ritardo: è strano.

Prende il cellulare e lo chiama

“amore pronto?? Ma dove sei?”

“a Jesi”. La sua voce è fredda. Gelida.

“come a Jesi?? E io?”

Francesco ride istericamente “e tu stai con Alan no? Lo baciavi così bene stamattina in mezzo alla strada”

Cassandra si sente spiazzata. Perché quel tono così duro con lei? Perché è a Jesi senza di lei?

“Fra ma Alan è partito...”

“se vabbè... doveva partire ieri notte, mi avevi detto no? Ma come al solito menti”

Cassandra si sente improvvisamente avvampare

“come al solito menti??? Ma che stai dicendo Mariottini eh??? Io non sapevo che aveva deciso di non partire, ho fatto di tutto stamattina per convincerlo. E se proprio vuoi saperlo mi sento anche in colpa perché ovviamente non gli ho detto che venivo da te altrimenti...”

“altrimenti cosa eh?” urla. Francesco non urla mai. Ma ora sta gridando, ha la voce che gli trema “altrimenti poteva pensare male?? E certo... ormai ti fa proprio schifo pensare che qualcuno possa anche solo minimamente sospettare che sei innamorata di me vero?”

“ma che cazzo stai dicendo Fra??”

Risata isterica “che sto dicendo? Non so: chiedilo a Roberta... Alan è perfetto vero? Stai con me per farmi un favore, per non farmi dispiacere. Aveva proprio ragione Roberta a dirmi che non valeva la pena tenere così tanto alla tua amicizia! Sei una falsa Cassy... ieri quei baci, quegli abbracci... ti facevo pena??? Ti faccio pena? Bè sappi che me ne fai di più tu, che per non stare sola ti sei messa con quello, che non sa niente di te... io non ho certo bisogno della tua amicizia se tu non la vuoi. Me ne farò una ragione Cassandra.”

Cassandra è allibita e in lacrime. Francesco non le aveva mai parlato così. Francesco non aveva mai messo in dubbio il suo affetto per lui. Francesco non aveva mai creduto a voci sul suo conto.

“vai a farti la tua vacanza romantica con Alan, io non sono niente per te tanto no?”

“vaffanculo Fra”

tu.. tu.. tu..

ha riattaccato.

Francesco si sente svuotato.
Lancia il cellulare il più lontano possibile. Si siede a terra e si mette le mani nei capelli. Non poteva credere di averle detto tutto quelle cose... e se si fosse sbagliato? Non l’aveva nemmeno fatta parlare... era stato semplicemente a gridarle contro e ad ascoltarla piangere.

Nausea.

Ansia.

Dolore.

Si alza e riprende il cellulare

“pronto Mari?”

“Francy ma ti sei impazzito????? Ma che diavolo t’è preso??”

“ti ha già raccontato??”

“certo che mi ha raccontato! Era in uno stato pietoso: piangeva, non riusciva nemmeno a parlare... sei un deficiente Francesco, lo sai vero?”

Francesco alza la voce “eh figurati se non dai ragione a lei! ma lo sai cosa va in giro a dire? Che sta con me in questi giorni per non escludermi,per farmi un favore...”

“si come no... è proprio quello che va a dire in giro si. È per questo che stamattina ha cacciato via Alan in tutti i modi: per farti un favore e stare con te. È per questo che ieri sera mi ha chiamato dicendo che aveva passato la serata più bella da un anno a questa parte e che senza di te non può vivere. Francesco ma ci sei o ci fai??? Ma chi te le ha dette quelle cose???”

Francesco si sente morire “Roberta..”

Marina urla “e tu hai creduto a Roberta???!! Ma non hai ancora capito che quella farebbe di tutto per dividervi??! Io non ho parole Fra... non so, fai qualcosa: svegliati! Io stavolta di certo non mi metto in mezzo”

Silenzio

“che posso fare? Sono un cretino Mari: sono un cretino! Le ho detto cose bruttissime...”

“non lo so Fra, lo devi sapere tu”

“dimmi almeno dov’è...”

“a casa sua, a Firenze”

Francesco riattacca e si siede di nuovo a terra.
Lacrime.
Rabbia. Stavolta contro se stesso.

Roberta. Roberta che per tutto l’anno in cui Cassandra è stata in America c’ha provato con lui. Che per tutto l’anno ha parlato male di lei... Ma come aveva potuto crederle anche solo per un attimo? Come aveva potuto dire quelle cose a Cassandra, proprio a lei?

Da un pugno al muro.

Poi prende il telefono e la chiama. Non risponde.

Di nuovo. Non risponde.

Di nuovo. Telefono irraggiungibile. L’ha spento.

Deve rimediare in qualche modo.
Le deve chiedere scusa.

Si guarda in giro.

Improvvisamente un ricordo e sa cosa fare...

Esce e sale in macchina. Direzione Firenze.

Manca poco alla mezzanotte. E Cassandra non ha la benché minima voglia di festeggiare. Se ne sta seduta sul divano ad ascoltare distrattamente i discorsi dei suoi parenti.

Sono tutti così felici e allegri. E non li sopporta. Non ora che l’unica cosa che vorrebbe fare è prendere il primo volo e tornarsene da sola in America. Lontano da tutto e da tutti.

Risate, grida. Il suono del campanello.

Cassandra si alza di scatto e si precipita ad aprire. Finalmente qualcosa che le permette di spostarsi da quel dannato divano e da quella felicità zuccherosa.

Apre la porta e ha un tuffo al cuore. È Francesco.

Richiude immediatamente e si appoggia di spalle alla porta, respira profondamente. Che diavolo ci fa qui?
L’orgoglio le dice di non aprire, il cuore le sta suggerendo di saltargli al collo e piangere abbracciata a lui.

Una musica proviene da fuori la porta:

...Silent night, holy night! All is calm, all is bright...

Apre confusa.

Francesco la guarda e sorride, ha in mano una serie di cartelloni bianchi…e ha appoggiato una radio sul muretto di fronte da cui proviene quella musica.

Lo guarda interrogativa. Lui ha gli occhi leggermente lucidi, non dice nulla: la guarda e mettendosi un dito sulle labbra le fa segno di non parlare.

Gira uno dei cartelloni che ha in mano, ci ha scritto qualcosa:

se tutto va bene... tu mi perdonerai e torneremo quelli di sempre

...Round youVirgin, Mother and Child. Holy infant so tender and mild...

Il cartellone finisce a terra e gira il successivo, una frase a cartellone:

Ma ora ti chiedo soltanto di ascoltarmi, anzi di leggermi


Cassandra sorride

... perché quello che voglio dirti, senza speranze o aspettative

...Sleep in heavenly peace, Sleep in heavenly peace...

Solo perchè è Natale

(e a Natale si dice la verità)

È che mi dispiace Cì

Cassandra si illumina, e con una lacrima che le scende sul viso sta per saltargli al collo ma Francesco la blocca e sorridendo le indica un altro cartellone

Non ho ancora finito, non mi interrompere

Cassandra ride, ride anche lui

...Silent night, holy night! Son of God love's pure light...

E sempre perché è Natale

E a Natale si è tutti più buoni

Penso proprio che dovresti accettare una cena da me uno dei prossimi giorni

...Radiant beams from Thy holy face With dawn of redeeming grace...

Io e te da soli

Francesco arrosisce leggermente

Perché se c’è una cosa che ho capito di me

... gira l'ultimo cartellone...

È che non posso stare senza di te

...Jesus Lord, at Thy birth. Jesus Lord, at Thy birth...

Cassandra piange, di gioia ora. Gli corre incontro e lo abbraccia. Si trattiene dalla voglia di baciarlo, e lo stesso fa lui.

“perdonato?”

Cassandra sorride “direi di si”

Francesco la abbraccia ancora, le da dei piccoli baci sulla guancia...

“menomale! no perché non avrei accettato di rendermi ridicolo di fronte a mezza Firenze per nulla... dovevo chiederti scusa e allora... bè, ti ricordi quel film no?”

Cassandra sorride dandogli un bacio sulla guancia “quello che abbiamo visto insieme quel Natale di due anni fa... adoro quel film! Me ne sono ricordata subito Fra, non pensavo te ne ricordassi tu,tanto da imitare la mia scena preferita” sorride guardandolo negli occhi...

Lui le sorride “io ricordo tutto Cì”

Un brivido. Rimangono abbracciati in silenzio per qualche istante. Poi lui si stacca da lei, non senza fatica e sorride “mi prometti che ci pensi?”

“a cosa?”

“alla cena”

Cassandra sorride “si”

“si ci pensi o si ci vieni?”

Cassandra sorride “si ci vengo”

Francesco le da un piccolo bacio sul naso e si allontana sorridendo “brava! Allora adesso io vado... buon Natale Cassy!”

“Fra, aspetta... vuoi entrare?”

Francesco sorride “ora stai con i tuoi: ci vediamo quando vuoi tu...”

Lei sorride “il 26?”

Sorride anche lui “il 26 può andare” le manda un bacio e salendo in macchina torna verso Jesi, lasciando Cassandra più confusa che mai.

Roma 26 dicembre 2010

Cassandra si sta truccando. Si è messa un vestitino verde, il colore preferito di Francesco. Un copri spalle nero, e i capelli arricciati. Alan bussa alla porta del bagno ed entra lentamente “allora... io vado... Marco è venuto a prendermi per portarmi a quel concerto... ” ha uno sguardo perplesso

“ok amore: sicuro che non ti dispiaccia che vada da Francesco? È che, te l’ho detto, abbiamo litigato e io ci tengo a chiarire con lui e...”

Alan le da un bacio veloce “mi prometti solo una cosa raggio di sole?”

Lei sorride “certo”

“tu vai, divertiti... ma promettimi che quando torni avrai deciso”

Ha uno sguardo serio, Cassandra non capisce

“deciso che?”

“deciso se vuoi provare a costruire qualcosa con me o se sei ancora innamorata di lui”

Cassandra arrossisce “no ma Alan che dic...”

Alan le mette un dito sulle labbra “non dire altro: promettimi solo questo”

Cassandra annuisce imbarazzata. Alan esce dalla stanza e raggiunge Marco di sotto.

Cassandra sta finendo di prepararsi quando sente il suono del cellulare.
Un sms di Francesco “se non te ne fossi accorta sta iniziando a nevicare, copriti bene...”
Guarda dalla finestra. Piccoli fiocchi di neve stanno ricoprendo l’asfalto. Sorride, si infila sciarpa e cappotto e scende.

La casa di Francesco è in centro. E a quest’ora c’è traffico. Troppo.

“può andare più veloce? Sono in ritardo” Cassandra sorride al taxista

“signorina, non vede che fila di auto che c’è? Poi con la neve, più di così non posso fare”

Cassandra guarda l’orologio. Sono le 8. Francesco aveva prenotato il ristorante per le 8.15. non farà mai in tempo. Prova a chiamarlo ma il cellulare risulta staccato. Apre la borsetta, estrae il portafogli, paga il taxista e decide di continuare a piedi. Dopo tutto non manca molto.

Francesco sta iniziando a preoccuparsi.
Doveva essere li già da mezz’ora. Guarda fuori dalla finestra, sta per prendere il telefono e chiamarla quando sente il campanello. Apre e si ritrova Cassandra completamente bagnata e ricoperta di fiocchi di neve

“amore scusaa: ho fatto tardi... è che il taxista non poteva andare più veloce: c’era traffico, e poi la neve... e poi...”

Francesco la tira dentro e le accarezza i capelli

“non dirmi che sei venuta a piedi”

“ho fatto soltanto due isolati, ma nevica proprio: mi sono bagnata un pochino eh?”

Francesco ride scrollandole i fiocchi di neve dai capelli “eh, giusto un pochino...
bè, a questo punto direi che la cena è saltata:tu ora hai bisogno di una doccia calda”

“ma ciccino no: sto bene...”

Francesco scuote la testa e la spinge verso il bagno “non voglio sentire ragioni Cì: ora tu entri, ti fai una doccia e nel frattempo io ordino qualcosa da mangiare qui”

Cassandra sorride. Ama il suo essere così premuroso. Gli da un bacio rapido sulla guancia ed entra in bagno.

Francesco sorride, va in cucina e prende il telefono... poi bussa alla porta del bagno

“pizza, cinese, messicano, marocchino? Che vuoi?”

Cassandra urla da sotto la doccia “sushi no?”

“e vada per il giapponese”. Sorride tra se e se, Cassandra deve sempre fare le scelte più complicate.


Una mezz’oretta dopo non è ancora uscita dalla camera di Francesco, dove si era spostata per cambiarsi. Francesco entra lentamente.

È coperta solo dal suo accappatoio e sta cercando di asciugare il vestito con il phon. Ride guardandola, leggermente imbarazzato dalla situazione, poi le si avvicina, apre un cassetto ed estrae una sua camicia

“lascia perdere il vestito Cì: infilati questa che è asciutta no?”

Lei sorride “posso?”

“te la sto offrendo...”

Cassandra sorride e lo guarda: la sta fissando con uno sguardo strano, imbambolato... lei sorride “ehm Fra:ti giri?”

Francesco diventa improvvisamente paonazzo “ah... ehm, si si... ehm certo”

Cassandra ridacchia vedendolo imbarazzato, si sfila l’accappatoio e si indossa la camicia di Fra.

“ok ciccino ti puoi girare”

Francesco sorride e si volta, la guarda imbarazzato. È bellissima. I capelli leggermente bagnati che le cadono sulle spalle. La camicia che le arriva poco sopra il ginocchio.

“ora che sono asciutta ti posso abbracciare?”

Francesco le prende le mani e se le mette dietro la nuca. Poi la stringe forte, le accarezza dolcemente la schiena, respira il suo profumo “potevi abbracciarmi anche prima: tu puoi abbracciarmi sempre” le sussurra all’orecchio.

Cassandra è percorsa da brividi. Improvvisamente le sembra di essere tornata ad un anno prima. A quella famosa sera prima della partenza. Lui che la abbraccia così, che le sussurra cose carine all’orecchio. E ora le sta dando dei bacetti sul collo. Dolci, morbidi, asciutti. Cassandra chiude gli occhi e cerca di non pensare a nulla.
Francesco non riesce a fermarsi. Continua a baciarla dolcemente sul collo e sulle spalle. Niente lo trattiene. Nessuna paura. Nessun imbarazzo. Sta per guardarla negli occhi quando,,,

Driiinnn Il campanello!

Cassandra si scioglie sollevata dall’abbraccio, Francesco è rosso in viso, visibilmente accaldato, almeno quanto lei

“ehm... mi sa che è arrivato il sushi”

“è meglio se vai ad aprire si...”

Francesco va verso l’ingresso. Cassandra si siede sul letto, respira profondamente, e poi lo raggiunge in salotto.

Francesco ha apparecchiato il tavolino di fronte al divano. Qualche cuscino in terra. Due candele accese. Cassandra sorride e lo guarda servire il Sushi

“bè... dato che mangiamo giapponese, seguiamo le tradizioni no? Le bacchette non le ho, ma ci accontentiamo della forchetta, che dici?”

“mi accontenterò...”

Si siedono e si guardano negli occhi. Sono leggermente imbarazzati, poi Francesco scoppia a ridere, e lei lo segue

“è inutile l’imbarazzo no? Dai, non c’è mai stato tra di noi” le sorride lui

Stasera Francesco è diverso. Stasera è più audace, meno timido, più uomo.

“infatti sì...” si sposta una ciocca di capelli dietro l’orecchio “buon appetito amore”

Mangiano e chiacchierano, ridono, bevono qualche bicchiere di vino. Iniziano a rievocare momenti passati insieme...

“e poi ti ricordi Fra quella volta che pensavo di essere rimasta in panne con la macchina? E che non sapevo che fare?”

“e come non mi ricordo! Mi hai fatto correre a riprenderti per poi scoprire che tentavi di partire in terza!”

Risate, sorrisi

“e quella volta che mi hai fatto guidare perché eri stanco?”

“si: abbiamo rischiato di fare un incidente pazzesco...me lo ricordo”

“non è vero” lo guarda imbronciata

Lui ride “no figurati: hai solo inchiodato di colpo perché stavi sbagliando l’uscita”

Cassandra gli da uno schiaffetto sul braccio, lui ne approfitta per prenderle la mano. Si sorridono guardandosi negli occhi. Quelli di Francesco sono più azzurri che verdi. E brillano.
Cassandra gli accarezza piano la mano, lui sembra sospirare leggermente, poi si schiarisce la voce

“ehm…che dici? Mangiamo qualcosa di dolce?”

“hai anche il dolce? Ma bravo Mariottini”

“Dovrebbe esserci un po’ di gelato in freezer. Cioccolato e stracciatella. Ti piace ancora no?”

Cassandra sorride “e me lo chiedi?”

Poi si alza e si mette a sedere sul divano. Dopo poco arriva Francesco col barattolo di gelato e due cucchiaini.

Mangiano continuando a chiacchierare, guardandosi negli occhi. Ad un certo punto si zittiscono. Francesco la guarda sorridendo divertito

“che c’è Francy?”

“nulla” ride

“eddai! che c’è?”

“ma nulla... solo che sei buffa, tutta sporca di gelato” dice pulendole dolcemente un po’ di gelato che le era rimasto al lato della bocca

“uff mi prendi sempre in giro!” si lamenta lei

Lui respira profondamente, poi le accarezza piano le labbra, guardandola “è
perché sei bellissima quando fai l’offesa...”

Cassandra si sente mancare il fiato. Non sa che dire. Sa solo che quel suo sguardo la sta facendo impazzire, e che istintivamente si sta avvicinando a lui...

Francesco trema accarezzandola... le dita sulle sue labbra. E una mano sulla sua nuca. Si stanno avvicinando sempre di più, sente il suo respiro, le sfiora il naso e poi sposta lentamente le dita e le sostituisce con le sue labbra. Un bacio. Un bacio dolce, leggero, timido. Si stacca quasi subito e la guarda.
Cassandra ha gli occhi chiusi e le labbra socchiuse.
La bacia di nuovo, più intensamente. Cerca la sua lingua e la trova in una danza che è soltanto loro. E stavolta non c’è niente a frenarlo. Si lascia travolgere dall’emozione. E non lo sa cosa prova.
Sa solo che per la prima volta nella sua vita si sente veramente completo.

La luce filtra dalle tende del salotto. Francesco apre leggermente gli occhi e cerca di fare mente locale.
È sul divano... il tavolino è ancora apparecchiato, c’è disordine nella stanza... e sul cuscino c’è il profumo di lei.
Piano piano ricorda tutto: loro che si baciano, con sempre più passione. Lui che le sbottona piano la camicia. Lei che lo blocca e lo guarda con quegli occhi dolcissimi “è meglio se ci fermiamo amore... non mi fraintendere: io lo voglio, io ti voglio Fra ma..” “...ma c’è Alan”. Cassandra che sorride abbassando lo sguardo “si... ci tengo a chiarire con lui prima di... insomma... prima di lasciarmi andare del tutto con te. È giusto no?”. Lui che sorride e la stringe.

Sorride ripensando a come l’ha riaccompagnata in hotel, andando a passo d’uomo, un po' per via della neve che aveva imbiancato le strade, un po’ perché non riuscivano a smettere di scambiarsi baci ed effusioni.
Lasciarla con la promessa di vedersi la mattina seguente. E al diavolo le prove.

Si alza dal divano. È in pigiama ma in realtà avrà dormito si e no due ore.
Era troppo euforico per dormire. Aveva passato la notte a ballare da solo in salotto. Ride immaginandosi la scena.
Poi accende il cellulare. Un messaggio di Cassandra, sorride e lo legge “scusami Fra, scusami ma devo andare di corsa in aeroporto o non facciamo in tempo. Ti chiamo io, scusa ancora, bacio”

Il sangue gli si gela nelle vene. Ma che diavolo significa? Compone velocemente il numero e la chiama. Cellulare staccato.

Di nuovo quel maledetto mal di stomaco.
E la nausea, fortissima.

Non poteva essere che Cassy lo lasciasse per Alan! Ma se vedendolo aveva capito di amare lui? E se Roberta avesse avuto ragione? E se lei la sera prima era ubriaca? Bevuto avevano bevuto...

No, non poteva starsene con le mani in mano!
Si infila il giubbotto e scende di corsa.
Sale in macchina e parte sgommando in direzione di Fiumicino.

Fiumicino, 27 dicembre 2010

“ok... è tutto pronto allora” Cassandra guarda Alan, sorride ma è tesa

“si... sei sicura baby?”

Cassandra annuisce abbassando il capo

“l’hai detto a lui?”

“non ancora: lo chiamo dopo, ora non c’era tempo... dai, andiamo al checkin!”


Cazzo cazzo cazzo cazzoo... maledetta neve!

Francesco corre velocemente sul raccordo anulare.

Continua a chiamare Cassandra ma il cellulare è sempre spento.

Arriva a destinazione e parcheggia in divieto di sosta. E chissenefrega.

Corre, corre come pochi giorni prima, quando la doveva rivedere. Solo con molta più ansia e con una sensazione di impotenza terribile.

Ecco le postazioni d’imbarco. Tenta di passare ma viene bloccato dalla sicurezza

“per favore mi faccia passare! la mia migliore amica, cioè... anzi, la mia ragazza sta partendo e io...”

“Fra???” La sua voce. Si volta.

Cassandra lo guarda sbalordita “ma che ci fai qui?”

“come che ci faccio qui?? Che ci fai tu?? Perché vuoi partire?” gli trema la voce

Cassandra ride “ma che partire? Sono venuta ad accompagnare Alan: si è appena imbarcato”

Francesco la guarda.
Silenzio.
Poi chiude gli occhi, si mette le mani nei capelli e scoppia a ridere.

Cassandra lo abbraccia “ma che vai a pensare amore eh?”

Francesco la bacia dolcemente “che ne so?! Quando ho letto il messaggio non ho capito più niente...”

Cassandra scuote la testa e lo riempie di bacini sul viso “amoreee ciccinoo ma allora mi vuoi proprio bene”
Francesco fa qualche smorfia delle sue ridendo quando un signore gli passa vicino e gli da una pacca sulla spalla, poi guarda Cassandra e ridendo dice “l’ha buttato giù dal letto signorina eh?”

Improvvisamente Francesco si rende conto di essere uscito in pigiama. Diventa rosso, poi verde, poi rosso. Mentre Cassandra ride a crepapelle

“questa me la paghi” le sussurra “guarda che m’hai fatto fare”

Cassandra ride e lo bacia “tutto quello che vuoi amore...”

Francesco sorride malizioso. Cassandra gli da uno schiaffetto e ride. Lui la prende per mano

“andiamo, va...”

E corre tenendola per mano verso la macchina. Tranquillo ora. Forse solo impaziente di stare da solo con lei. Finalmente.

Si baciano.
Si baciano salendo le scale, sul pianerottolo, mentre cercano di aprire la porta.
Non riescono a staccarsi.

Francesco cerca le chiavi in tasca e non le trova mentre lei continua a baciarlo sul collo e gli sfila piano il giubbotto. Finalmente ci riesce, apre e scivola dentro trascinandola sul divano.

Un bacio. Un altro ancora.
Sempre più intensi, sempre meno timidi. Sempre più coinvolti.

Francesco le sfila la maglietta e le slaccia dolcemente i jeans, mentre lei fa lo stesso con lui.

“sei bellissima, te l’ho già detto?” le sussurra mordendole piano l’orecchio

“si ma tu ripetilo” sorride lei

Brividi. Emozione. Desiderio.

Francesco la prende in braccio e la porta in camera continuando a baciarla. La posa sul letto e si stende sopra di lei.

Uno sguardo intenso. E sono una cosa sola.

I loro corpi si uniscono insieme ai loro respiri e al battito dei loro cuori.

È sua. È suo. Sono loro.

Si baciano,si cercano, sospiarano, si respirano.

Silenzio. Non una parola.

Si dicono già tutto così.

Qualche ora dopo..

Francesco esce dalla doccia, si infila rapido i jeans e raggiunge Cassandra in cucina. Sta tentando di preparare il pranzo. Ha indosso la sua camicia, quella della sera prima.

Francesco la abbraccia da dietro e la bacia dolcemente sul collo “ci hai preso gusto con questa camicia?”

“se non vuoi la tolgo eh?”

“non mi dispiacerebbe...” sorride malizioso

“si ma in quel caso mi rimetto i jeans, ciccino!” ride

Ride anche lui, e la bacia “te la regalo questa camicia, è tua: mi piace che indossi le mie cose”

“grazie amore” di nuovo un bacio. Poi si stacca da lui e torna ai fornelli

“che stai preparando Cì?” dice lui sedendosi al tavolo e mangiando una patatina

“spaghetti tonno e pomodoro: non è che avessi molto in casa...”

Francesco fa una faccia strana, lei lo guarda “che c’è?”

Lui ride “no pensavo…hai fatto dei corsi di cucina tu in quest’anno per caso? No perché... hai mille doti Cassy, ma cucinare non era il tuo forte fino ad un anno fa”

Cassandra gli tira un asciugamano “bè ti dovrai accontentare”

“magari controllo io la cottura che dici? Non vorrei mangiare poltiglia come l’ultima volta che hai cucinato tu...”

Cassandra lo guarda di sbieco. Lui scoppia a ridere e inizia a farle il solletico. Lei cerca di fare la sostenuta ma poi si lascia andare. Ride, ride a crepapelle.
Lo abbraccia e lo bacia con passione.

Dopo un po’ Francesco si stacca “mamma mia DeRosa, fammi respirare: sei assatanata!” la prende in giro.

Lei si sposta tornando verso i fornelli, lo guarda male “ti odio”

Lui sorride “ah peccato...perchè io ti amo”

Cassandra fa cadere i piatti che aveva in mano

“eccallà... lo sapevo che avresti fatto disastri” ride lui

Cassandra lo guarda negli occhi sorridendo “che hai detto?”

“che lo sapevo che avresti combinato disastri: tu e i fornelli proprio non andate d’accordo” risponde lui facendo finta di non capire

Lei si avvicina “no. che hai detto prima?”

“ho detto... eccallà” ride

Ride anche lei avvicinandosi di più “scemo…” uno schiaffetto “Francy ridimmelo ti prego”

Lui sorride dolcemente, le accarezza il viso

“ho detto che ti amo Cassy: sono innamorato di te. Pazzo”

Cassandra lo bacia, mentre una lacrima sta per uscire dai suoi occhi, poi ride...
ride sulle labbra di lui “eh è un peccato sì, perché io ti odio” lo bacia ancora

“si eh? Mi odi profondamente...”

Un altro bacio “si: ti odio proprio da impazzire”

Risate. Baci. Carezze.

Si dice che la felicità duri solo pochi attimi. E probabilmente è vero.
Sono gli attimi, che quando si è felici, sembrano essere eterni.

I giorni successivi erano passati troppo velocemente.

Le risate e gli scherzi con gli amici di sempre - che avevano iniziato a non sopportare più le loro smancerie -, le cene con Gianni, il Capodanno a casa di Francesco e le lacrime di sua mamma nel sapere la bella notizia.
E soprattutto le ore passate a guardare film coccolandosi sul divano, a leggere libri in inglese, a ridere tra loro per nulla, a guardarsi negli occhi senza dire una parola, a baciarsi, a fare l’amore...

Sembrava ieri che Cassandra era arrivata dall’America, e ora già doveva ripartire

10 gennaio 2011

È la sera prima della partenza. Sono tutti a cena a casa di Daniele, il ragazzo di Simonetta. Tutti tranne Roberta, che casualmente Marina aveva scordato di invitare. Si divertono ma in fondo c’è un’aria triste. Nessuno vuole pensare che il giorno dopo Cassandra deve partire. E chissà quando potrà tornare. Se potrà tornare.

Cassandra tiene stretta la mano di Francesco.

In questi giorni ha anche pensato di non tornare più in America, restare in Italia. Restare con lui. Ma poi sa che non sarebbe felice rinunciando alla musica, al canto... e sa che Francesco si sentirebbe soltanto in colpa.

Il loro amore è forte. Può resistere alla distanza. Non sarà certo un oceano a dividerli. Lo continua a ripetere a chiunque, forse per convincere più se stessa che gli altri. Lo sta proprio dicendo a Susy quando Francesco la abbraccia da dietro

“Susy ti dispiace dire agli altri che ringraziamo, che Cassandra è stata felicissima della cena, ma che ora è stata rapita dal suo ragazzo?”

Susy sorride, Cassandra lo guarda “che fai? Parli per me ora?”

lui la zittisce con un bacio, poi la prende per mano e salutando Susy, che gli schiaccia l’occhio, la trascina via.

Salgono in macchina

“dove mi porti amore?” sorride lei

“al mare”

“al mare?? Ma amore, è gennaio! che ci andiamo a fare?”

“voglio farti vedere il posto dove andrò per pensarti in santa pace”

Lei sorride emozionata. Cerca di trattenere le lacrime. Non riesce a pensare che sono le ultime ore che passa con lui.

Arrivano ad Ostia. La spiaggia è deserta. È illuminata solo dalla luce della luna.

Francesco prende Cassandra per mano e la fa sedere su un piccolo scoglio, poi si mette accanto a lei

“eccoci...”

Lei lo guarda sorridendo, gli stringe la mano “bè?”

“bè... se guardo all’orizzonte... posso provare a pensare che, in fondo in fondo in fondo, c’è l’America no? Ci sei tu... - sorride, poi la guarda serio - perché tu ci sarai vero?” la guarda negli occhi. È triste.

Cassandra lo abbraccia più forte che può. Non riesce a parlare: se parlasse probabilmente scoppierebbe a piangere e non si fermerebbe più.

Si baciano.

Una musica leggera, probabilmente proveniente da qualche macchina parcheggiata...

Francesco si alza, la guarda, sorride “balliamo Cì?”

Si alza anche lei e lo abbraccia forte, si lascia trasportare dalla musica... e da lui...

Cosa ci fai In mezzo a tutta questa gente
Sei tu che vuoi...o in fin dei conti non ti frega niente
Tanti ti cercano
Spiazzati da una luce senza futuro...
Altri si allungano...
Vorrebbero tenerti nel loro buio...


Francesco canticchia al suo orecchio...

Ti brucerai
Piccola stella senza cielo.
Ti mostrerai
Ci incanteremo mentre scoppi in volo
Ti scioglierai
Dietro a una scia un soffio, un velo
Ti staccherai
Perche' ti tiene su soltanto un filo, sai


Gli trema la voce, gli occhi rossi e gonfi

“non piangere eh?” le sussurra

Cassandra ride tra le lacrime “ma se stai piangendo anche tu?”

Ride anche lui, la bacia.

Un bacio salato. Morbido. Struggente.

Continuano a ballare fino alla fine della canzone.

Poi si abbracciano, si baciano, e fanno l’amore.

Le onde che si infrangono a riva. La luna che li illumina debolmente.

Il silenzio e il bisogno di non sprecare nemmeno un attimo, nemmeno un minuto, nemmeno un secondo... nemmeno niente.

Poche ore dopo Cassandra è sull’aereo per Boston.

Non sanno quando si rivedranno. Forse tra tre mesi.

Ma sanno di amarsi ed è quello che conta.

5 mesi dopo...

Cassandra si è trasferita a New York per iniziare finalmente ad incidere il suo cd.
Vive in un piccolo appartamento alle porte di Manhattan: una camera da letto, una cucina, un salottino e un bagno. L’essenziale. Ma non le serve nulla di più.

È seduta alla scrivania e cerca di scrivere qualcosa.
Il produttore le ha assegnato dei brani da aggiustare, ma non ha proprio la testa per farlo. Continua a pensare a Francesco. È un’ora che lo chiama. E un’ora che il suo cellulare risulta staccato e a casa non risponde.
Le aveva detto di avere un appuntamento con Maria, la capo coreografa, per sbrigare delle faccende burocratiche.

Cassandra si innervosisce solo a sentirla nominare quella.
È da sempre attratta da Francesco, si vede, si percepisce proprio. E se lui cedesse alle sue avances?

Prova a richiamarlo. Ancora niente. Ma che fine ha fatto? Inizia seriamente a preoccuparsi.
Poi ecco un sms: amore scusa. Il cellulare non prende. Qui sarà una cosa lunga, ci sentiamo stasera su msn. Fatti trovare a casa. Un bacio Fra

Sorride.
Poi si innervosisce di nuovo.
Non prende il cellulare. Ma se ci ha passato gli ultimi due mesi in quella palestra e non ci sono mai stati problemi di linea?!

Straccia il foglio che aveva in mano e decide di chiamare Marco. Lui saprà sicuramente che diavolo c’è andato a fare da quella e perché si inventa queste scuse assurde.

“pronto Cassyyy!! Ci sei ancora? Ti sei degnata di chiamare anche me eh? Sempre e solo Fra chiami!”

Cassandra ride, che bello risentire la voce di Marco “ ma guarda Carta che io chiedo sempre di te a lui!”

“ahh... ti vergogni a chiamarmi perché sei segretamente innamorata di me insomma”

Cassandra ride “eh si hai indovinato”

“amoreee... anche io ti amo!” ride

Poi Cassandra torna seria “senti... a proposito... sai che fine ha fatto quell’imbecille del tuo migliore amico?”

“che poi sarebbe anche quell’imbecille del tuo ragazzo...”

“si, sempre imbecille rimane. Mi ha detto che aveva appuntamento con Maria per delle cose di burocrazia non so... e ora mi ha scritto che il cellulare non prende e che ne avrà per molto...”

“e quindi? Che devo fare io?”

“dirmi che sta facendo! senti Marco, il cellulare li dentro ha sempre preso benissimo! Non mi raccontare palle pure tu per favore:dov’è? Cosa sta facendo?”

Marco alza gli occhi al cielo. Ma perché Francesco si deve sempre infilare in questi casini? E come se non bastasse, finisce sempre che ci si infila pure lui in qualche maniera...

“Cassy, non ne ho idea. So che doveva andare a firmare delle carte ma non lo sento da ieri: non lo so...”

“Marco??!!!”

“che?? Eddai Cassy te l’ho detto: non so nulla! Lo sai che non so mantenere nessun tipo di segreto... figurati se Fra mi confessa qualcosa che non ti devo dire”

“ecco! Lo vedi che ti ha confessato qualcosa che non mi devi dire?”

Marco si maledice da solo. E maledice Francesco.

“ma noo... Cassy davvero non so nulla”

“... mi tradisce vero?”

Marco scoppia a ridere “ma che dici??? L’uomo più innamorato dell’anno ti tradisce? Ma quando mai?”

Cassandra sorride, ma è ancora tesa

“e allora perché non mi ha detto nulla di cosa deve fare oggi? e si inventa queste scuse”

“Cassy non lo so... chiedilo a lui appena lo senti. Ma stai tranquilla per favore. Non ti fare paranoie inutili, che proprio non hanno senso”

Cassandra si sente sollevata “ok: ci proverò... grazie Marcolino”

“prego ciccina... ah io cmq ti amo davvero eh?? Ma non lo dire a Mariottini” ride

“ah certo anche io...” ride “ciao Marco”

“ciao scema... e salutami quell’altro scemo quando lo senti…”

Cassandra sorride e riattacca.

Marco sbuffa e si siede sul divano di casa sua. Sorride.
Prende un vecchio album fotografico e inizia a sfogliarlo: tantissime foto con Francesco, tante con Cassandra, quasi tutte risalgono al periodo di Amici. Hanno indosso quella tutina oscena, sono più giovani... sembrano passati secoli. Però erano felici. Sorride tristemente. Ora tutto cambierà, ora che anche Francesco aveva preso la sua decisione...

---

“Marco.. ti devo parlare”

“che aria seria Mariottini, che c’è? Hai litigato con Cassy?”

Francesco che sorride e si illumina “no: è che parto, Carta! Parto, vado a New York”

Lui che si sbrodola con la coca cola che stave bevendo. E Francesco che non smette di parlare e gli racconta tutto “sìì: sai quella domanda che avevo fatto per la borsa di studio? Ecco: l’ho vinta! Mi hanno dato 50.000 euro. Il mio lavoro in teatro qui è finito e.. bè...io senza Cassandra non ce la faccio più. Devo stare con lei. Così ho pensato che con quei soldi mi posso tranquillamente mantenere a New York mentre cerco un lavoro là: col mio curriculum non dovrei fare fatica. Insomma ho lavorato come un dannato in questi anni... mi sono impegnato. E in America è più facile per un ballerino e quindi... ”

Si era alzato e l’aveva abbracciato.

Francesco. Il migliore amico che avesse mai avuto se ne stava per andare lontano.

“sono felice per te Francy, davvero”

“mi mancherai Carta”

“anche tu Mariottini... anche tu... ”

“ecco... mi dovresti fare l’ultimo favore”

“ahh mi pareva strano! vai, spara: giusto perché è l’ultimo!”

“non lo devi dire a Cassandra: le voglio fare una sorpresa!”

“abbè ok... tanto non la sento mai:sta sempre al telefono con te!”

Francesco che lo guarda e ride. Si vedeva proprio che era felice

“quando parti?”

“domani...ah ecco, mi devi anche accompagnare all’aeroporto”

“certo: a che ora?”

“alle 7”

“di sera?”

“no di mattina ovviamente”

“cosa???? Non mi vorrai far alzare a quell’ora vero?”

“eddai Carta: l’ultimo favore... ”

“sì... intanto l’ultimo doveva essere quello di prima... vabbè va, ci sto”

Francesco che lo abbraccia di nuovo.

E lui che si fa promettere che per il matrimonio torneranno in Italia.
Perché tanto è sicuro che si sposeranno presto. Francesco è un tipo così tremendamente tradizionale.

----


Marco sorride. Speriamo che quel cretino di Mariottini arrivi presto da lei. O Cassandra chiamerà sicuramente di nuovo.

Ride da solo, si infila il giubbotto ed esce. Direzione ufficio postale. Deve pagare un po’ di bollette arretrate.

Eh si. C’è chi parte per vivere il sogno di una vita. E chi resta, e paga le bollette. A volte la vita è strana...

Qualche ora dopo Cassandra torna a casa.
Francesco non ha ancora chiamato.
Sbuffa e si infila sotto la doccia.
Improvvisamente il suono del cellulare
Spegne l’acqua, si infila velocemente l’accappatoio ed esce. Ma il cellulare ha già smesso di suonare. Era Francesco. Sarà caduta la linea. Sta per richiamarlo quando...

Drinnn

Il suono del campanello. Va ad aprire.

Non c’è nessuno.
Solo una busta appoggiata a terra.
La apre “alla mi Cì”

Un colpo al cuore.

Strappa velocemente la busta: all’interno c’è un cd e una lettera “metti il cd... e aspettami”

Oddio ma... ma non può essere!

Cassandra non capisce più nulla. Mette il cd nello stereo:

Cosa ci fai In mezzo a tutta questa gente... Sei tu che vuoi...
o in fin dei conti non ti frega niente...


Cassandra piange e ride. Resta immobile.

La porta si apre ed entra lui, con quel suo sorriso dolcissimo

“ti brucerai, piccola stella senza cielooo...” canta, sorridente.

Lei non sa che dire. Ha perso quasi la salivazione. Gli salta al collo e lo bacia. Un bacio intenso, lungo... lungo mesi.
Poi recupera la facoltà di parlare “amoreee... ma che ci fai qui?”

“oh bè... a parte baciare la mia ragazza ,un altro bacio, ecco... diciamo che ci lavoro...”

Cassandra sgrana gli occhi... Francesco si stacca da lei e trascina in casa le valige che erano rimaste sul pianerottolo

“o meglio, ci lavorerò: non ho ancora un posto fisso, ma insomma... nei prossimi giorni mi darò da fare... a proposito: se nel frattempo mi puoi ospitare... poi se vuoi mi cerco un appartamento...” sorride

Cassandra è di nuovo senza parole. Lo bacia piangendo e ridendo. Non sa nemmeno lei che fare.

“ti trasferisci qui??? Per sempre??”

Francesco sorride “bè... almeno fino a quando ci resti tu”

Cassandra urla. Gli salta in braccio e lo bacia.

E in un attimo è ancora sua.
È sempre suo.
Non sono nient'altro che loro.


Them, actually.

By xmonicax
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Fra&LinaForever
view post Posted on 19/9/2008, 07:58




SNIFF SNIFF: è così bella che mi sono commossa..... :cry: :cry: :cry:
 
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greta_ballerina
view post Posted on 23/9/2008, 21:24




veramente bella!!! lieto fine stupendo!!! ma k stronza robera! eheheheheh
grazie zeldina!^^
 
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2 replies since 17/9/2008, 15:13   94 views
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