zeldina |
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| Vi posto due recensioni trovate in rete, rispettivamente sulla pagina facebook del film e sul solodenni.blogspot.com: Ho visto 'Sentirsidire'come addetto ai lavori e trovo delle qualità nella sua fattura, non comuni in un opera prima: è un film corretto, di un certo interesse ma si sentono pesantemente le limitazioni dei giovani debuttanti nella interpretazione, gli squilibri di regia (logici in un primo film) e una certo narcisismo nel montaggio. Comunque apprezzo lo sforzo e il risultato e positivo, con riserve. E’ in effetti un’opera prima, come ha tenuto a specificare il regista Lazzari: è un’opera prima di regia, è un’opera prima d’interpretazione ed è un’opera prima di intenti. Sì, perché il film è in sé è un progetto molto ambizioso che tocca diversi temi di rilievo sociale senza mai però fare della facile psicologia, e lasciando al pubblico semmai l’ultima parola: che sia di condanna o di comprensione. La storia parla di Ludovico e di Filippo: due ragazzi diversi per cultura, per estrazione sociale, per esperienze di vita. E per dislocazione geografica. Brescia. Agrigento. Due realtà antitetiche: laddove c’è ricchezza c’è solitudine e disprezzo, scarsità di valori, parole vane. Dove c’è povertà ci sono i valori più antichi: la famiglia, il senso della vita e del sacrificio. E in ambedue le situazioni ci sono buchi neri di ignoranza e devianza. I due ragazzi crescono, tra desolazione e giochi di strada, tra contestazioni e rifiuti, tra desideri inespressi e sogni repressi. Ciascuno con i propri fantasmi. Ludovico con le ansie di genitori assenti che scaricano su analisti le responsabilità dell’educazione del proprio figlio scapestrato. Filippo con le aspettative deluse da un’Italia che ha troppi debiti da saldare, soprattutto al Sud. Le loro strade sono destinate ad incrociarsi. E da questo incontro fortuito quanto inaspettato nascerà un’amicizia intensa che li porterà a percorrere nuove strade verso un domani possibilmente migliore per entrambi. Nel complesso il film si presenta con una splendida fotografia e con ambientazioni d’effetto, attraverso cui la storia si dipana senza presunzione di “universalità”. E’ una storia, fatta di sentimenti e delusioni, di scotti da pagare e, forse, di riscossa. Questi sono gli elementi essenziali di un film che, come tutte le “opere prime” ha di certo molti difetti ma anche molti pregi... I protagonisti, Ludovico/Francesco e Filippo/Vincenzo, sono alla loro prima esperienza cinematografica: e si sente. Ma non in senso negativo: sono se stessi... Cos’ altro dire? “ Vada come vada: sarà un successo!”
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